Come funziona e quanto consuma un mini frigo

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Vogliamo oggi analizzare le caratteristiche di un oggetto molto utile in estate e durante i viaggi più lunghi, il mini frigo.

 

Se una volta l’idea di bere un buon bicchiere d’acqua fresca durante i lunghi viaggi in macchina o durante una calda giornata al mare era solo un miraggio, con le nuove tecnologie diventa possibile. Vari sistemi messi in gioco da aziende di elettrodomestici e non solo infatti, propongono modelli di mini frigo sempre nuovi. 

Il funzionamento di questi oggetti appare misterioso e in effetti non sempre si rivela particolarmente intuitivo. Ciò che importa è che riesca ad accompagnarci nelle giornate più calde in maniera facile da usare e molto efficace. Vediamo quindi i vari funzionamenti proposti dal mercato, facendo luce anche sul consumo medio di ciascun modello.

 

Il raffreddamento classico statico

Come abbiamo già accennato, ogni mini frigo lavora in modo diverso: ci sono infatti varie tipologie di funzionamento che cambiano anche in base a efficacia e consumo. Il primo tipo che vogliamo descrivere è il raffreddamento classico statico: si tratta di un metodo usato anche all’interno di frigoriferi elettrici ed è quindi il sistema tradizionale, presente nelle nostre cucine già da diversi decenni. 

Si compone di un circuito che serve a raffreddare l’aria e che possiede la classica forma a serpentina: all’interno di questa viene messo un gas apposito e il tutto viene inserito all’interno delle pareti del frigo stesso, rivestite di una lastra sottile realizzata solitamente in metallo, che funge da isolante termico.

Al momento dell’accensione, il raffreddamento del circuito avviene grazie a un compressore che è in grado di spingere il gas all’interno della serpentina. La temperatura interna del frigo è regolabile tramite una manopola collegata a un termostato, in modo che possiate scegliere voi quella che più ritenete adatta alla conservazione dei vostri cibi.

Una volta fissata tale temperatura, il compressore si ferma per poi riprendere a funzionare quando la temperatura si alza nuovamente, ossia quando si tiene la porta aperta per troppo tempo.

In questi modelli si è soliti osservare un sottile strato di ghiaccio sulle pareti: quando la temperatura si innalza però, il ghiaccio si scioglie e l’acqua prodotta confluisce in una vaschetta posta sopra al compressore. Tale vaschetta poi si svuota automaticamente, poiché l’acqua generalmente evapora per via del calore emanato dal compressore.

 

 

Il raffreddamento ventilato

Il secondo sistema che vogliamo illustrare e che caratterizza molti modelli di mini frigorifero è quello ventilato. Il meccanismo è analogo a quello statico appena illustrato, ossia è analoga la presenza di un circuito e del gas di raffreddamento. Stavolta però è presente una ventola aggiuntiva, pensata per distribuire l’aria fredda in maniera decisamente più uniforme all’interno del frigo.

Si tratta di un particolare da non sottovalutare in caso di grande quantità di cibo, perché è importante poter garantire la giusta dose di freschezza a ogni vano.

 

Il raffreddamento no-frost

Un ultimo metodo che vogliamo illustrare è quello del raffreddamento no-frost: si tratta di un sistema che evita la formazione di ghiaccio sulle pareti e che quindi rende più facile, o previene del tutto, la fase di sbrinamento.

In questo caso la temperatura interna del frigo si abbassa grazie a una fitta rete di canalizzazioni, nelle quali passa l’aria fredda in modo per così dire forzato, ossia grazie alla presenza di meccanismi elettrici ed elettronici complessi.

 

Il consumo

Sebbene non sia sempre facile spiegare come funzionano queste tipologie di oggetti, è importante sottolineare che si tratta di sistemi molto diversi, anche dal punto di vista del consumo energetico.

Per quanto riguarda il primo sistema, quello definito tradizionale, sappiamo che è utilizzato ormai da molti anni; nonostante questo però, il suo funzionamento è lievemente cambiato, perché è cambiato il gas utilizzato all’interno della serpentina. 

Studi successivi infatti hanno dimostrato che lo smaltimento del frigorifero comportava conseguenze molto gravi sull’ambiente dal punto di vista inquinante. La tecnologia ha dunque provveduto alla sostituzione di tali gas con l’ammoniaca.

 

 

I fattori che influenzano il diverso consumo energetico di un frigo o di un mini frigo sono essenzialmente tre: le dimensioni, la capacità di raffreddamento e la stabilità della temperatura.

Ovviamente, un frigo di grandi dimensioni tenderà a consumare più di un mini frigo, poiché è maggiore il volume di aria da raffreddare. La capacità di raffreddamento è un altro fattore da tenere in considerazione: un modello che ottimizza i consumi è certamente in grado di agire sugli alimenti più rapidamente.

La stabilità della temperatura infine è il fattore che indica la capacità del frigo di mantenere allo stesso valore la temperatura interna, anche se le condizioni climatiche esterne dovessero variare. Per questo è importante posizionare il frigo lontano da eventuali fonti di calore come finestre o forni.

Non è facile dare un vero e proprio valore al consumo di un frigorifero: sappiamo però che un ottimo mini frigo deve poter garantire dei buoni standard senza però gravare troppo sulla bolletta.

Poiché inoltre abbiamo già sottolineato l’importanza delle dimensioni, per quanto riguarda il suo consumo, c’è da aggiungere che, necessariamente, questo è molto minore di un normale frigorifero di uso casalingo. Gli standard sul mercato al momento sono di 450 kWh all’anno e tali valori sono migliori all’aumentare delle classi energetiche. 

Attualmente la migliore è la A+++ e al giorno d’oggi in commercio sono presenti elettrodomestici appartenenti alle prime tre categorie, poiché i vecchi macchinari, più dispendiosi e energeticamente meno validi, hanno pian piano lasciato il posto a tecnologie migliori.

Come avete visto quindi, il funzionamento dei mini frigoriferi è analogo a quello dei normali elettrodomestici di uso casalingo. Sta a voi decidere quale pensate sia il migliore per voi, valutando le varie opzioni e confrontandovi con chi ne ha già fatto uso. 

Il consumo di questa tipologia di apparecchi è certamente vantaggioso e non grava particolarmente sulle tasche e sull’ambiente: un acquisto di questo tipo quindi, se necessario, è un ottimo modo per avere bevande fresche sempre con sé o per rendere ancora più completo l’arredamento di una stanza degli ospiti o di qualsiasi altro locale. 

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

0 COMMENTI