Si può fare campeggio libero in Italia? Ecco cosa dice la legge

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Posso mettere la tenda e restare in spiaggia o in montagna? Vediamo insieme cosa è legale fare in Italia e come non rischiare di prendere una multa

 

La domanda sorge spontanea: è legale il campeggio libero Italia? Dove è possibile dormire in tenda senza correre rischi? Prima di tutto è bene fare una distinzione su cosa sia il camping Italia  e cosa bivaccare.

Quando parliamo di campeggio, intendiamo fermarci in una zona appositamente attrezzata, che è preposta a ospitare tende o roulottes, in modo da sostare una o più notti. Di conseguenza quello libero sta a indicare che ci soffermiamo in un’area non adibita a questo scopo. 

Il significato di bivacco è invece quello di sostare all’aperto per poco tempo, quindi al massimo una notte, durante un viaggio o un’escursione. In particolare, in montagna può essere fatto in una tenda oppure in una grotta e così via.

Se, quindi, prendiamo la tenda e facciamo una sosta notturne, dobbiamo parlare in teoria di bivacco libero: in questo caso non andiamo incontro a una multa, in quanto, al contrario, il campeggio libero è vietato. 

Cosa dice la legge in Italia

Non esiste una legge che unisca tutte le nostre regioni, in quanto ognuna ha la sua propria legislazione: tuttavia, anche se solitamente campeggiare liberamente in Italia non è consentito, ci sono però delle eccezioni che consentono di farvi godere della natura per più di una notte.

Ci sono infatti comuni che lo permettono se se ne fa richiesta, alcuni enti che consentono il bivacco all’aperto, in montagna è possibile farlo a una certa altitudine e ci sono anche delle zone libere, in cui è possibile sostare anche con il camper o la roulotte. 

In ogni caso, se non ci sono ordinanze da parte delle autorità locali, è legale fare campeggio libero nel senso del bivacco. 

 

Campeggio Italia in roulotte, camper e auto

In molte regioni è possibile sostare con la roulotte o il camper in specifiche aree in cui è consentito il campeggio libero. Si trovano solitamente nelle vicinanze dei parchi nazionali o nei pressi di agriturismi o alberghi. 

Anche se qui è possibile pernottare, non potrete però collocare tavoli, sedie e così via vicino al vostro camper. Per essere precisi queste aree si distinguono in:

Area di sosta: dove non troverete alcun tipo di servizio e che sono collocate di solito nelle autostrade.

Camper Service: qui troverete uno scarico fognario, acqua potabile ed elettricità, ma potrete sostare solo una notte.

Area integrata: posizionata vicino a hotel, trattorie, etc, ha lo scopo di far usufruire dei servizi delle strutture, pur restando a dormire nel camper

Area attrezzata: spesso a pagamento, mette a disposizione vari servizi come la doccia o il WC.

 

Un soggiorno sotto le stelle non sempre consentito: le normative regione per regione

Avete già acquistato la vostra attrezzatura da campeggio e siete pronti per la vostra nuova avventura, ma volete essere sicuri di non incorrere in sanzioni? Vediamo insieme la normativa regione per regione.

Abruzzo

Le tende da campeggio in abruzzo possono essere poste solo in specifiche aree di sosta e per massimo cinque giorni. Inoltre, se in queste zone non sono inclusi servizi igienici, sarà possibile campeggiare solo nel proprio veicolo, provvisto, per esempio, del proprio WC.

Il Comune, inoltre, potrebbe chiedervi di pagare una tassa di soggiorno.

 

Lazio, Marche e Basilicata

Partiamo dalla Basilicata: qui si deve ottenere prima l’autorizzazione scritta dell’autorità locale, poi contattare il Comune di riferimento indicando il periodo, il numero di persone, la cartografia delle zona in cui si vuole sostare e anche che tipo di allestimento si porta con sé.

La stessa cosa vale nelle Marche, dove però non si possono superare le 24 ore di campeggio. Nel Lazio, invece, ogni Comune deve decidere autonomamente, ma non si può in ogni caso superare il limite di 15 giorni di campeggio. 

 

Campania e Calabria

In entrambe queste regioni, il campeggio organizzato viene gestito da associazioni non a scopo di lucro, mentre non ci sono normative specifiche per quello libero o per il bivacco, per cui il consiglio è sempre quello di consultare le autorità locali.

Friuli Venezia Giulia

Qui ogni Parco Nazionale ha la sua normativa e inoltre il campeggio libero è vietato dalla Legge Regionale n.40 del 1984.

 

Il caso del Lago di Garda

Al confine tra tre regioni, ovvero il Trentino, il Veneto e la Lombardia, ha diverse normative in base alla zona in cui si sosta, per cui vi consigliamo di pernottare in un campeggio a pagamento, per evitare problemi. 

 

Toscana, Lombardia e Liguria

Non ci sono leggi sul campeggio libero, mentre le Leggi regionali sanciscono che i bivacchi sono consentiti nelle aree apposite. 

Molise

Previa richiesta di autorizzazione all’autorità competente, il campeggio libero è consentito in aree pubbliche o private, purché qui siano garantiti i servizi igienici. La durata può essere al massimo di 60 giorni: in ogni caso, è bene consultare il Comune di riferimento, per evitare brutte sorprese.

 

Piemonte

La Regione Piemonte stabilisce che le restrizioni riguardanti il campeggio libero non riguardano le tende o i mezzi mobili, se questi non sostano nella stessa area per più di 48 ore. 

Però è necessaria sempre richiedere l’autorizzazione delle autorità locali, almeno 24 ore prima. 

 

Puglia

Se ci riferiamo ai parchi regionali o alle riserve naturali, qui il campeggio è consentito solo per motivi di studio: per tutto il resto, sono le autorità locali a dover dare l’autorizzazione. Le roulotte, i camper e così via, invece, possono sostare solo in aree demaniali delimitate per massimo cinque giorni.

Sicilia e Sardegna

Nella bella Sicilia, ci sono aree di sosta in cui è possibile praticare il campeggio libero per un massimo di 24 ore. In Sardegna, invece, non è consentito se non nelle strutture autorizzate.

 

Trentino Alto Adige

Qui il campeggio libero è vietato, in particolar modo vicino ad alberghi o strutture turistiche: ci sono solo due casi in cui è consentito, ovvero se il bivacco non va oltre le 24 ore oppure se il proprietario del terreno offre ospitalità.

 

Umbria

Qui il campeggio libero può essere praticato nei parchi naturali, anche se è necessario ottenere l’autorizzazione preventiva, visto che ogni Ente ha le sue normative in merito. Nelle aree attrezzate è possibile sostare per un massimo di 48 ore.

Valle d’Aosta

Qui si può bivaccare sopra i 2500 m, solo se si rispetta la regola della tenda che viene montata dal tramonto all’alba. Fa eccezione il Parco Nazionale del Gran Paradiso, che è area protetta, per cui qui non si può sostare. 

 

Emilia Romagna e Veneto

In entrambe le regioni vige il divieto di campeggio al di fuori delle aree preposte: vale per tuto, ovvero tende, camper e roulotte.

 

 

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