Valgrisenche: cosa vedere, tradizioni e cosa fare

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Un territorio selvaggio e incontaminato che si trova a cavallo tra Italia e Francia: scopriamo cosa vedere nella Valgrisenche.

 

Gli amanti della montagna sapranno già dell’esistenza di questo luogo naturale così perfetto, in cui poter ritrovare il contatto vero con la terra, con gli alberi e le piante, con gli animali selvaggi. Valgrisenche è davvero incantevole, perfetta per le escursioni e per praticare trekking, anche se si è alle prime armi.

Il capoluogo omonimo è un comune situato a più di 1.600 metri di quota, immerso tra valli laterali della Valle d’Aosta e che si allunga fino alla Tarentaise, una regione francese altrettanto spettacolare.

Il territorio è per fortuna incontaminato dall’uomo, dall’inquinamento luminoso, acustico e di qualsiasi altra specie, perciò si può godere della bellezza delle montagne ammantate di ghiaccia e altresì della pace tipica di queste zone.

Gli appassionati della Val d’Aosta sapranno senz’altro che è qui che sorge la cosiddetta Testa del Rutor, per cui esistono diversi itinerari da svolgere, anche piuttosto semplici e alla portata di tutti. Valgrisenche è famosa anche per la tessitura dei draps, ossia di un tipo di tessuto molto rustico, realizzando grazie alla lana di pecore che pascolano in queste zone, lavorata su antichi telai realizzati in legno.

Insomma, è un territorio naturale, selvaggio e pulito, che mantiene forti le tradizioni e le pratiche antiche e artigianali, e per questo tutto da scoprire.

Vediamo insieme cosa vedere e cosa fare in questi luoghi, per staccare la mente dal tran tran quotidiano e dal lavoro, passando qualche momento di relax immersi nel verde e nella natura, magari insieme ad amici e parenti.

Pillole di storia e geografia

Come anticipato, Valgrisenche è un po’ un locus amoenus, situato nella parte sud-occidentale della regione Val d’Aosta.  Vicino al centro abitato è possibile godere del panorama di uno specchio d’acqua di notevole importanza: il Lago di Beauregard, di cui parleremo in seguito.

Si tratta di una piccola comunità di montagna di origini medievali, praticamente un paesino di appena 200 abitanti, che riesce a trarre sostentamento dal turismo e dall’allevamento di razze bovine valdostane molto pregiate, nonché dalla tessitura e dall’artigianato.

Lungo la valle è possibile scorgere numerose case sparse, in un panorama pittoresco donato da pietre grige raccolte intorno al campanile, e pareti di roccia alte che chiudono l’orizzonte. Dal ghiacciaio del Rutor, poi, originano moltissimi ruscelli e non di meno torrenti che precipitano a valle tumultuosamente, regalando un ambiente mozzafiato e fertile.

 

Lago di Beauregard

Come promesso, ora parleremo più approfonditamente di questo lago artificiale, situato a un’altezza di 1.720 metri sopra il livello del mare, ed è considerato uno dei più grandi della regione, insieme al lago di Place-Moulin.

Chiamato anche “diga di Valgrisenche”, questo sbarramento venne costruito nel 1957, perciò abbastanza giovane, dalla SIP, ossia la Società Idroelettrica Piemontese, sommergendo definitivamente cinque villaggi che al tempo erano abitati praticamente durante tutto l’arco dell’anno.

Purtroppo la diga si è rivelata inutile nel  tempo, ma oggi è diventata sicuramente una delle attrazioni da vedere quando si sceglie di passare da queste parti per fare trekking con ramponi o semplici passeggiate.

Per raggiungerla bisogna imboccare la strada che risale verso Valgrisenche, superando una serie di tornanti vicini a Planaval, e un bivio in cui dovrete poi deviare verso la strada che sale a Bonne.

Dopo il centro abitato, proseguendo su questo percorso, vi troverete di fronte una vista panoramica, e poco più avanti anche le case di Monthieu, da cui si vede bene il vallone di Plontaz e il lago, che si trova chiuso tra la punta Feluma  la becca di Tey e Pré d’Amont.

Questa diga della Valle d’Aosta è senza ombra di dubbio una delle più famose e visitate.

 

Sci ed escursioni

Non si tratta di un luogo naturale vero e proprio, ma più di un centro in cui poter noleggiare l’attrezzatura per praticare sci. Qui potrete anche divertirvi a bordo dello snowboard, correndo sulla neve tra le altitudini del panorama bianco e mozzafiato che offre la regione.

Ci si può immergere in un clima rigido, che concede la neve da inizio novembre fino ad aprile e oltre, ma è altresì considerato un luogo idilliaco.

Diversi sono gli impianti di risalita, le seggiovie e con la possibilità di fare anche elisci, ossia scendere con gli sci fuori pista, per poi risalire grazie all’ausilio di un elicottero.

Da non dimenticare anche la possibilità di praticare altre tipi di sport, come il bouldering e l’alpinismo, grazie anche alla famosa Via ferrata Béthaz-Bovard, con il suo dislivello di circa 800 metri, nonché la più lunga della regione.

Potete anche valutare l’idea di fare un giro ad Arvier, all’altitudine di 776 metri, situata in Francia ma lontana appena 14 km da Aosta.

Cosa vedere: luoghi e tradizioni

Quando la natura comanda come in questi luoghi, persino l’architettura umana si mette da parte. Infatti, se da altre parti simili presenti in Val d’Aosta è possibile visitare anche castelli e fortezze millenarie, qui vige l’essenzialità. Tuttavia, non è da dimenticare la Fortezza Vieux quartier, che ora è stata trasformata in una comoda struttura ricettiva per accogliere turisti e farli sentire a loro agio anche a queste altitudini.

C’è senz’altro anche la frazione Bonne (Valgrisenche), che offre attrazioni naturalistiche mozzafiato, da visitare anche per completezza del viaggio.

Un monumento da apprezzare è la celebre Parrocchiale di San Grato, eretta nel 1390 e fiancheggiata dal campanile del 1392. Come anticipato, Valgrisenche è un luogo in cui le tradizioni rimangono custodite dai suoi abitanti. La lavorazione del drap, per esempio, rappresenta una di queste consuetudini appartenenti al popolo che abita questi luoghi, così come la desarpa, ossia la discesa delle mucche dagli alpeggi, al termine dell’estate.

 

 

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