Consigli e indicazioni per un utilizzo consapevole e accorto di questo pratico supporto, ideale per chi ha necessità di portare a temperatura certi alimenti.
Al giorno d’oggi molte persone si trovano nella condizione di dover portarsi il pranzo o la cena da casa, ovviando in questo modo alle necessità essenziali legate all’alimentazione fuori casa. Oltre alla preparazione si pone poi il problema della conservazione, trasporto e riscaldamento di tutto quanto si è preparato. Lo scaldavivande assomma in sé tante di queste caratteristiche, concentrando in particolare il focus su quel che riguarda il riscaldamento degli alimenti. Rispetto al passato sono cambiati i materiali e le forme, ma se si osserva con curiosità indietro nel tempo, si troveranno alcuni lontani parenti del moderno lunch box.
Un po’ di storia
In origine sembra che lo scaldavivande si chiamasse in un modo differente. La sua nascita si fa risalire agli anni del secondo dopoguerra, quando numerosi erano i lavoratori che si recavano in fabbrica o fuori casa per lunghe ore, necessitando di un supporto al cui interno inserire senza rischi il pranzo o la cena. L’idea venne a un imprenditore lombardo e così la “schiscetta” cominciò il suo lungo viaggio che, da semplice contenitore ermetico in alluminio, l’ha portata a cambiare aspetto mantenendo però inalterato il suo scopo: conservare e tenere al caldo le pietanze.
Il termine dialettale milanese è un sinonimo colorito per gavetta o portavivande, il cui uso però è arrivato fino ai nostri giorni. “Portare la schiscetta” indica in generale il gesto di portarsi del cibo da fuori, sia esso un frutto, un panino o quant’altro. Il nome deriva de un verbo che significa il gesto di schiacciare, visto che il cibo all’epoca veniva letteralmente pressato e schiacciato dentro il contenitore. Prodotta a livello industriale a partire dal 1952 dall’azienda Caimi Brevetti S.P.A si è trasformata in un’icona del progresso e del boom economico, meritandosi anche uno spazio dedicato nel museo di design della Triennale.
Uso ed evoluzione
Andando ancora più indietro nel tempo si vede come i primi utilizzi di un prodotto del genere affondano le proprie radici dalle gavette militari utilizzate dai soldati per consumare e conservare il rancio. Piano piano si è visto come lo stile e la tipologia abbiano rinunciato o sostituito il metallo con materiali esterni come la plastica dura o una gomma per alimenti, cercando di smussare anche sul fronte del disegno linee, arrivando così a creare un’immagine meno squadrata con un concept più accattivante.
L’evoluzione del prodotto è passata anche dal collegamento diretto con una presa di corrente. In questo modo si amplia tutta la funzionalità del prodotto, scegliendo così un oggetto capace non solo di conservare quanto inserito al suo interno, con un sistema di chiusura ermetica efficace e di facile gestione, permette anche attraverso un motore interno di portare alla giusta temperatura tutto il contenuto, utilizzando poi anche un set di posate inserite in maniera ingegnosa nel corpo stesso dello scaldavivande. Si tratta di innovazioni e comodità che assemblano all’interno di un solo oggetto che svolge così non solo il compito di gestire e riscaldare il cibo, ma anche quello di diventare esso stesso una sorta di piatto o ciotola da cui poter direttamente accedere ai diversi alimenti riscaldati.
Considerazioni finali
Al momento di tirare le somme di un discorso sullo scaldavivande, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello relativo all’uso ragionevole e responsabile di un prodotto semplice e intuitivo da utilizzare, che però ha dalla sua il fatto di dover essere collegato a una presa di corrente. Tutti i possibili inconvenienti potrebbero dunque nascere da un uso irresponsabile del prodotto, a partire da un collegamento troppo ravvicinato con fonti esterne di calore oppure alla vicinanza con elementi come l’acqua che mal si sposano a cavi e altro materiale sensibile.
Da quanto riportato poi da più parti e anche dalle istruzioni l’opzione di un prodotto del genere porta anche la responsabilità e l’attenzione nel seguire quanto possibile le note riportate sul manuale, facendo attenzione a che lo scaldavivande non venga lasciato acceso senza nulla dentro e che la pulizia del contenitore interno sia sempre impeccabile, così da evitare spiacevoli sorprese o la formazione di cattivi odori che alla lunga potrebbero pregiudicarne il corretto funzionamento.
Optate per sistemi dall’ottima chiusura e con un sistema di isolamento tale da evitare fuoriuscita di liquidi. Non è piacevole ritrovarsi con parte del pranzo a galleggiare o decorare le pareti della vostra borsa o di uno zaino. Per il resto, il funzionamento di questo oggetto viene incontro a tutti gli utenti, semplificandone la vita e la gestione del cibo da portare con sé.