Nel Terzo Mondo l’acqua continua a scarseggiare e in pochi si muovono per poter risolvere questo grave problema che affligge le popolazioni di questi territori.
Sembra strano pensare che nel 2020 l’acqua non sia un bene scontato per tutti. Riflettendoci bene è una vera e propria barbarie che persone come noi non possano accedere a fonti d’acqua, mentre in casa nostra ci basta aprire il rubinetto per poterci dissetare o lavarci. Ci lamentiamo di dover portare una cassa d’acqua dal supermercato a casa, mentre ci sono persone che percorrono chilometri a piedi per poter arrivare al pozzo e prendere acqua nei secchi in modo da poter dissetare la propria famiglia.
L’acqua è un bene prezioso, l’essere umano non può sopravvivere senza. Eppure, sebbene le nostre principali preoccupazioni sembrano essere il cambiamento climatico e la scoperta di nuovi pianeti abitabili, sulla Terra ci sono popolazioni che fanno ancora fatica a sopravvivere. L’essere umano e le sue contraddizioni non finiscono mai di stupirci, eppure basterebbe davvero poco per poter sistemare le cose. Rimaniamo però bloccati nelle nostre convinzioni, stregati dallo strapagato divo di Hollywood piuttosto che stupefatti dalla mancanza di beni primari per i nostri simili. Ci dimentichiamo sempre di più dal dolore di un mondo che soffre, con anestesie audiovisive sempre più potenti delle quali ormai siamo quasi dipendenti.
Rari benefattori
Nascosti all’ombra dei riflettori puntati esclusivamente sul superfluo e sui miti creati su misura, ci sono alcuni eroi che agiscono senza fare troppo rumore, cercando di fare il possibile per migliorare la vita di tutti. Nel mondo del calcio, dove gli atleti vengono spesso riconosciuti per il numero di auto sportive possedute e per la loro vita all’insegna del lusso, il senegalese Sadio Manè del Liverpool è un’eccezione e un esempio che molti sportivi dovrebbero seguire.
Cresciuto in povertà come molti calciatori africani, invece di rimanere abbagliato dalla ricchezza è rimasto umile. Lo si può vedere negli spogliatoi mentre usa un vecchio smartphone con il vetro rotto, come una persona con uno stipendio medio che non se ne può permettere uno nuovo. Manè ha dichiarato che non ha bisogno di una collezione di Ferrari, orologi d’oro e aerei privati, in quanto sono beni materiali che non possono in alcun modo aiutare i bisognosi. Nelle zone di estrema povertà del Senegal ha contribuito alla costruzione di scuole e stadi, fornendo anche beni di prima necessità come acqua, cibo, scarpe e vestiti.
Un altro sportivo molto conosciuto per le sue opere di beneficenza è il tennista Roger Federer che con la sua Foundation ha investito nel 2019 ben 50 milioni di dollari in beneficenza per poter aiutare i meno fortunati. Il campione ha dichiarato che il suo sogno è quello di voler essere ricordato più per le sue opere di beneficenza che per la sua carriera nel tennis.
Non solo sportivi
Gli sportivi sono spesso i primi a donare soldi in beneficienza, ma in realtà ci sono anche molte aziende che lavorano in modo attivo per poter migliorare la vita nei paesi del terzo mondo. La ditta di Silvano Pedrollo, leader mondiale nella produzione di pompe idrauliche, opera da anni per poter garantire forniture d’acqua alle popolazioni in difficoltà. All’imprenditore veronese va attribuito il merito di aver scavato pozzi e creato sistemi di irrigazione in luoghi dove sembrava impossibile far sgorgare l’acqua. Oltre a questo ha contribuito alla costruzione di ospedali, scuole e case di accoglienza.
La sua teoria non fa una piega: bisogna fornire ai villaggi in difficoltà delle fonti d’acqua pulite e indipendenti che possono salvare la vita delle persone e dei bambini. Oltre ad aumentare l’aspettativa di vita, l’acqua permette alle popolazioni del terzo mondo di coltivare piantagioni e di conseguenza di lavorare per il bene della propria comunità.
In collaborazione con i missionari, la ditta di Pedrollo lavora assiduamente per dare una possibilità ai Paesi del Terzo Mondo, sebbene a volte incontri serie difficoltà a causa dei diversi regimi dittatoriali che si sono imposti e che periodicamente chiudono le scuole e si impossessano delle fonti d’acqua. Se da una parte quindi può sembrare facile aiutare, dall’altra bisogna fare i conti con l’amara realtà di un mondo sempre più crudele.
Acqua per tutti
Per poter creare una fornitura d’acqua occorre procurarsi un generatore di corrente per poter far funzionare le elettropompe. I missionari spesso non riescono ad accedere ad internet, quindi difficilmente potranno acquistare il generatore elettrico più venduto adatto per fornire energia per acqua, luce o elettrodomestici.
Per questo motivo Pedrollo ha creato delle pompe speciali che possono funzionare grazie alla presenza di pannelli solari, permettendo un rifornimento costante d’acqua e allo stesso tempo di energia che va ad alimentare frigoriferi e elettrodomestici durante la notte. La presenza di acqua consente anche di far sviluppare l’educazione tramite laboratori, scuole e permettere ai giovani e agli adulti di fare attività fisica.