Tra borghi, rocche e vigneti sono tante le cose da fare e da vedere nelle Langhe, territorio situato nel basso Piemonte e noto principalmente per la produzione di famosi vini come il Barolo, il Barbaresco e il Nebbiolo. Ecco alcune chicche da scoprire in una delle aree più suggestive e panoramiche d’Italia.
Che si tratti di un fine settimana o di una vacanza più lunga, sono davvero tanti i posti da visitare in Piemonte, una terra ricca di fascino e storia, che vanta un patrimonio culturale e paesaggistico unico nel suo genere. Tra i fiori all’occhiello della regione spicca in particolare la zona delle Langhe, rinomata non solo per la natura, l’arte e i borghi medievali, ma anche per le panoramiche colline coltivate a vite che danno vita ad alcuni dei vini più apprezzati al mondo, come il Barolo, il Barbaresco e il Nebbiolo.
In questo articolo vi proponiamo alcune idee per trascorrere un romantico weekend nelle Langhe, alla scoperta di panorami incantevoli, castelli, buon cibo e tradizioni vitivinicole tutte da assaporare.
Dove si trovano le Langhe
Quando si parla di Langhe e cosa vedere in zona, in genere si pensa solamente a quella parte del Piemonte situata nei dintorni dell’abitato di Alba, ma in realtà il territorio è di gran lunga più vasto.
Situato a cavallo tra le provincie di Cuneo e Asti, al confine con Monferrato e Roero, si può suddividere in tre distinte aree:
– la Bassa Langa, ossia la zona compresa fra il Tanaro e il Belbo, con quote generalmente inferiori ai 600 metri, dove si trovano i principali vigneti e il rinomato tartufo bianco;
– l’Alta Langa, che comprende la fascia collinare situata alla destra del fiume Tanaro, tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo, arrivando a sfiorare i 900 metri di altezza con Mombarcaro;
– e le Langhe Astigiane, che prendono il nome dall’omonima provincia di Asti, con un picco di 851 metri nel comune di Seròle.
Nel 2014 le Langhe, insieme a Roero e Monferrato, sono state ufficialmente inserite nella lista del patrimonio mondiale UNESCO.
Cosa vedere nelle Langhe
Nell’elenco dei luoghi più belli da visitare nelle Langhe piemontesi di certo non può mancare Alba, famosa per il pregiato tartufo bianco e conosciuta anche con il nome di “Città delle Cento Torri”.
Il suo centro storico, punteggiato da numerose torri medievali, è molto antico e ha resistito alla decadenza cui sono andate incontro altre città fondate in Piemonte durante l’Impero romano.
Adagiata sulla sponda destra del fiume Tanaro, nello splendido scenario naturale della Bassa Langa a 172 m di altezza in provincia di Cuneo, è oggi una cittadina operosa e vitale, circondata da undici colline che si tingono di volta in volta di colori differenti, regalando grandi emozioni.
Dieci chilometri a est della città troviamo il borgo medievale di Barbaresco, noto per essere il luogo di origine e di produzione dell’omonimo vino DOCG.
Nella parte più alta del paese si erge un’imponente torre che, con i suoi 36 metri di altezza, è la più alta della regione e dalla cui cima si può ammirare un panorama mozzafiato, che nelle giornate limpide abbraccia l’intero arco alpino dal Monte Rosa al Monviso.
Tra i borghi più caratteristici del langarolo, una menzione particolare merita sicuramente Barolo, situato su un piccolo altopiano a forma di sperone, circondato da imponenti rilievi disposti ad anfiteatro.
Il suo territorio collinare è il posto ideale dove intraprendere un tour enogastronomico d’eccezione, grazie soprattutto alle numerose cantine che permettono di degustare il Barolo DOCG e gli altri rinomati vini delle Langhe nati dall’uva nebbiolo in purezza.
Rimanendo sempre nella Bassa Langa, meritano una capatina anche Grinzane Cavour, nel cui castello abitò per quasi vent’anni Camillo Benso Conte di Cavour, e il borgo di La Morra, sulle cui colline si coltivano pregiati vitigni e la famosa nocciola trilobata a marchio IGP.
Weekend romantico nelle Langhe
Nella zona di Langhe e Roero c’è un itinerario da percorrere insieme alla persona amata in occasione di un fine settimana intimo e rilassante nel basso Piemonte.
Stiamo parlando della “Strada romantica”, un percorso lungo circa 130 chilometri suddivisi in undici tappe, che parte da Vezza d’Alba e attraversa Treiso, Magliano, Alfieri, Trezzo, Tinella, Neive, Benevello, Cissone, Murazzano, Sinio, Camerana e Mombarcaro.
Durante la passeggiata le papille gustative si risveglieranno di fronte al connubio di sapori che questa terra ricca e fertile regala con generosità, come il Tartufo Bianco d’Alba, la Nocciola Tonda Gentile, la “Tuma” e la carne di Fassona, tanto per fare qualche esempio.
Per non parlare, poi, dei vini: basta solo nominare il Barolo e il Barbaresco, entrambi figli del vitigno nebbiolo, per capire di cosa stiamo parlando. Un viaggio unico capace di regalare panorami maestosi ed emozioni indescrivibili tra arte, storia, cultura ed eccellenze enogastronomiche.
Un altro interessante tour romantico da vivere in coppia è quello che lega i due borghi di Santo Stefano Belbo e San Benedetto Belbo, paesi amati, visitati e raccontati dai celebri scrittori langaroli Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Seguendo il percorso letterario che parte dal centro storico di Santo Stefano e si dirama attraverso le colline circostanti in una forma ad anello, si potrà intraprendere un meraviglioso itinerario immerso nella storia delle Langhe tra musei, gastronomia e paesaggi straordinari.
Girovagando tra le colline langarole armati di marsupio e scarpe da trekking, vale la pena visitare anche la Langa Astigiana con le sue imponenti torri di guardia, le chiese antiche e i terrazzamenti che portano un po’ di ordine tra i boschi impervi e le borgate ferme nel tempo, dove si produce uno dei formaggi più buoni d’Italia, la gustosa Robiola.
E se al vino preferite lo spumante, le colline del Moscato tra le Valli Belbo e Tinella saranno una tappa obbligatoria per gustare il celebre spumante italiano inventato da Carlo Gancia nel 1850.
Tra le cose da vedere ad Asti e nei dintorni meritano una capatina anche le Cattedrali Sotterranee di Canelli, un monumentale complesso di cantine storiche costruite tra il XVI e il XIX secolo nel tufo delle colline canellesi, che custodiscono ancora oggi centinaia di bottiglie metodo classico in affinamento a una temperatura costante tra i 12 e i 14 gradi.
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