Valle Maira, alla scoperta delle bellezze delle Alpi del cuneese

Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Seppure in apparenza sembri un terreno per nulla antropizzato, la Valle Maira ha rappresentato un fitto agglomerato di comunità rurali

 

Seppure appaia come un paradiso incontaminato la Valle Maira nel cuneese rappresenta la prova della grande adattabilità umana anche in condizioni difficili. Infatti la valle è punteggiata di comunità locali, molte in stato di abbandono, ma che hanno rappresentato il centro vivo delle attività della collettività montana.

Oltre duecento tra paesini e agglomerati di case si possono trovare nei suggestivi percorsi che collegano i diversi punti di interesse di cui è ricca questo territorio a un passo dal confine francese. La sua estensione corrisponde al percorso del torrente Maira, uno degli affluenti di destra del Po. È noto anche per via delle imponenti cascate che si formano nel territorio di Stroppia, tra le più alte d’Italia.

 

La vibrante comunità montana della Val Maira

Un fitto reticolo di sentieri che va da una vecchia borgata a un’altra rappresenta la bellezza intrinseca di questa vallata. Attraversando i sentieri che la percorrono, circondati da paesaggi struggenti, è possibile fare tappa e sostare nei villaggi che si trovano lungo il percorso. Un modo diverso e più accogliente di fare turismo esperienziale e naturalistico.

Questi luoghi sono stati sempre abitati da comunità vivaci e attive, anche se già dalla fine dell’800 si registrano i primi episodi di emigrazione. I lunghi inverni e l’impossibilità di utilizzare le risorse del terreno, pascolo e agricoltura, in questo periodo, rende difficile la vita da queste parti.

Durante la seconda metà del secolo scorso l’emigrazione si è arrestata ma la povertà e la necessità di trovare fonti alternative di ingressi, ha permesso la nascita di professioni che sono entrate di diritto nella tradizione locale. I paesi che si trovano nella sinistra orografica erano soggetti a pendolarità stagionale, per esempio. Gli uomini e i giovani che durante l’estate erano dediti a pastorizia e agricoltura, durante la stagione fredda si portavano fino a Dronero dove prendevano il treno per raggiungere la costa ligure. Qui acquistavano per rivenderle le acciughe provenienti dalla Sicilia, la Spagna e le altre coste a sud nel Mediterraneo diventando iconico esempio di resistenza e intraprendenza.

 

Alla scoperta dei sapori della tradizione

Le comunità locali sono note anche per la prelibata, seppure semplice e casareccia, cucina della tradizione. Si tratta di piatti tipici montani che conquistano per la loro intensità di sapore, i gusti genuini e intensi. Sono in grado di conquistare anche l’interesse del turismo d’oltrefrontiera con estimatori in Germania e Francia che sono assidui visitatori di questi luoghi.

Le Alpi Occitane sono una ricca fonte di esperienze sensoriali in grado di esaltare i palati più esigenti. Tipici gli ingredienti che concorrono a rendere unici e indimenticabili i piatti a base di polenta e cacciagione. Ma più di tutto contribuisce la posizione in cui si trovano i ristoranti e le taverne in cui è possibile gustare tali prelibatezze, immerse in un contesto di per sé struggente e che stimola l’appetito.

Fare trekking a Cuneo

A Cuneo le cose da vedere sono tante, ma è soprattutto nelle sue vallate che si trova l’esperienza più intensa e genuina. Nella Valle Maira non mancano le strutture per accogliere gli appassionati di turismo in natura. Gli escursionisti possono scegliere di percorrere le quattordici tappe dei Percorsi Occitani. La minoranza etnica che abita questi luoghi ed è caratterizzata dalla sua propria lingua offre il pretesto per avvicinarsi alle tradizioni e alle peculiarità locali.

I percorsi sono caratterizzati da difficoltà diverse ed è facile identificare quale sentiero intraprendere in base alla propria preparazione. È bene notare che tanti di questi non presentano difficoltà per il tipo di percorso in sé, piuttosto richiedono una buona resistenza perché sono pensati come anelli che richiedono lunghe percorrenze per essere completati.

Pensare di accamparsi lungo il tragitto è una buona idea, del resto la ricca presenza di comunità abitate rende facile approvvigionarsi di ciò che serve per proseguire il viaggio. A patto di dotarsi di attrezzatura da campeggio leggera e versatile, è possibile allestire la vacanza perfetta alla scoperta di luoghi di grande bellezza. Qui il tempo diventa magico e fabbrica ricordi indimenticabili. Meglio se in compagnia con la giusta dotazione, compreso lo strumento e l’accordatore per chitarra per scaldare le notti intorno al fuoco.

 

Percorsi con livelli di difficoltà diversi

A seconda del tipo di esperienza che si desidera vivere è possibile scegliere le destinazioni anche in base al mezzo con cui verranno percorsi. Sentieri a piedi si alternano alle vie percorribili a dorso di cavallo, oppure in bici. In tutto il percorso si snoda lungo 100 chilometri e tocca tutti i comuni della Valle. Gli ambienti naturali sono i più vari e tipici del paesaggio alpino. In più, questa vallata si conferma tra le meglio conservate e quella che meno di tutte ha subito l’effetto dell’antropizzazione mantenendo intatta la sua maestosa bellezza. 

Magico il sottobosco di Villar San Costanzo e mozzafiato i bacini idrici di Chiappera e Acceglio dove a un’altitudine 1.650 metri si trovano le cascate di Stroppia che vantano il primato d’essere le più alte d’Italia. Incantevoli e intatti di pura bellezza gli alpeggi della Gardetta e di Elva.

Il suggestivo sentiero dei ciclamini

Un esempio di percorso piuttosto facile e solo in pochi punti meno accessibile è l’incantevole sentiero dei ciclamini. Questo che rappresenta di per sé un’attrattiva tipica locale, si può visitare tutto l’anno ma soprattutto alla fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando fanno capolino i delicati capolini lilla e le orchidee boschive sono in fiore.

Questo piacevole percorso ad anello si estende per circa 9 km e rappresenta un buon pretesto per programmare una visita anche alle comunità montane che si incrociano durante il tragitto. Infatti, la partenza e l’arrivo sono previsti a Macra e si parte dallo stesso municipio da cui si snoda il sentiero. Comoda la segnalazione, sempre chiara e ben visibile e che non origina dubbi perché facilmente identificabile. Anche quando si passa da un comune all’altro, il sentiero è sempre indicato con lo stesso codice cromatico che lo rende facile da percorrere.

 

 

 

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