Tra le bellezze paesaggistiche che il nostro Paese ha da offrire non mancano le gole, tutte meritevoli di essere visitate e ammirate. Ve ne presentiamo alcune.
Il cinema statunitense ha contribuito a far crescere il mito del Grand Canyon in tutto il mondo, molti di noi ne hanno sentito parlare per la prima volta proprio grazie ai film e chissà quanti sono anni che desiderano visitare quell’immensa gola originata dal fiume Colorado, in Arizona settentrionale. Nel frattempo che vi organizziate per il viaggio dei vostri sogni, perché non cominciare con qualcosa di più vicino?
L’Italia è un territorio bellissimo, al fianco delle meraviglie artistiche ci sono quelle paesaggistiche non sempre valorizzate come meritano, se così non fosse, molte più persone sarebbero a conoscenza dai nostri canyon. Nel nostro piccolo vogliamo provare a colmare questa lacuna presentandovi dieci gole che non richiedono l’aereo per essere ammirate così non vi servirà una pesante valigia ma solo uno zaino e un paio di scarpe da trekking economiche.
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Gli orridi di Uriezzo
Il nostro viaggio comincia dal Piemonte, più precisamente nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola dove si sono gli Orridi di Uriezzo, un complesso di gole della Valle Antigorio. Dodicimila anni fa in quella che oggi è conosciuta come la Valle Antigorio c’era il ghiacciaio del Toce; i torrenti che scorrevano a valle erano tantissimi e con il tempo hanno eroso la roccia originando vallate e gole.
Al ritirarsi dei ghiacciai e dei torrenti, sono venuti fuori gli Orridi di Uriezzo. Gli Orridi sono quattro ma uno di questi, detto della Vallaccia e situato poco sotto la chiesa di Baceno, è difficilmente accessibile. Più agevoli da visitare l’Orrido del Sud che gli abitanti del luogo chiamano Tomba d’Uriezzo che ha una lunghezza di 200 metri ed è profondo tra i 20 e i 30. L’Orrido Nord-Est è lungo un centinaio di metri e profondo 10 circa ma in alcuni punti è molto stretto. Meno affascinante degli altri ma comunque meritevole della vostra attenzione è l’Orrido Ovest che è formato da due tratti distinti.
L’Orrido di Bellano
Dal Piemonte non è complicato spostarsi in Lombardia, a Bellano in provincia di Lecco. È lì che potete visitare una gola naturale formatasi quindici milioni di anni fa in seguito all’erosione del torrente Pioverna. Per i visitatori è stata disposta una passerella fissata alla roccia. Il percorso è molto suggestivo e si insinua tra grotte e cascate il tutto circondato da una rigogliosa vegetazione.
Per visitare la gola è necessario attenersi agli orari di apertura che, salvo modifiche, per i mesi da aprile a settembre sono dalle 10-13 alle 14:30-19 mentre da ottobre a marzo l’orrido può essere visitato solo il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle ore 10-12:30 e 14:30-19. Imperdibile lo spettacolo ammirabile la sera dalle 20:45 alle 22 ma solo da luglio a settembre.
L’Orrido di Nesso
Basta spostarsi a pochi chilometri da Bellano per raggiungere l’Orrido di Nesso, in provincia di Como. L’Orrido può essere ammirato da piazza Castello e dal ponte della Civera. L’Orrido è il risultato della confluenza dei torrenti Tuf e Nosè che culminano in una cascata con l’acqua che dopo un salto di duecento metri termina nel Lario.
Canyon Rio Sas
La Val di Non ha tantissimo da offrire dal punto di vista paesaggistico. Nella parte Alta, nel territorio del comune di Fondo c’è il canyon Rio Sass, lungo 300 metri e profondo 60. La gola divide Fondo a metà e grazie alle passerelle l’escursione è alla portata di tutti. Durante il percorso si possono ammirare una serie di piccole cascate ma anche stalattiti, stalagmiti, marmitte dei giganti e colonie di alghe, sia rosse che verdi. La passeggiata richiede circa due ore.
Giunti a metà del percorso si ha l’occasione di ammirare una diga costruita con tronchi d’albero e risalente al 1700 mentre più a fondo ci sono i resti delle terme bagni di Fondo che sono state attive dalla metà del 1800 fino alla metà del 1900. Si dice che le terme abbiano ospitato anche l’imperatore austro ungarico Francesco Giuseppe con moglie al seguito, Elisabetta Amalia Eugenia Wittelsbach che in molti hanno imparato a conoscere come la principessa Sissi.
La gola del Bletterbach
In Alto Adige c’è il Geoparc Bletterbach raggiungibile sia da Aldino sia da Redagno. Del parco fa parte la gola Bletterbach caratterizzata da pareti di porfido che possono raggiungere l’altezza di 20 metri. La sua bellezza e unicità è stata certificata dall’UNESCO che l’ha dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità. Da segnalare la presenza di molti reperti fossili. La passeggiata non presenta difficoltà pertanto è alla portata di famiglie con bimbi al seguito anche se richiede tra le tre e le quattro ore.
L’Orrido di Pradis
A circa un’ora d’auto di distanza da Pordenone, nel comune di Pradis, poco distante dalle Dolomiti Friulane, c’è la discesa dell’Orrido di Pradis da ammirare per le cascate, le grotte e gli archi naturali. Le grotte, all’interno delle quali sono state trovate tracce inequivocabili della presenza dell’uomo primitivo sono attrazione turistica fin dagli anni 60. Di particolare interesse le Grotte Verdi, la Grotta del Clusantin dove gli uomini dell’epoca paleolitica trovavano riparo e la Grotta del Rio Secco, testimonianza del passaggio dei cacciatori neandertaliani.
L’Orrido dello Slizza
Restiamo in Friuli per visitare l’Orrido dello Slizza, raggiungibile camminando lungo un sentiero che attraversa il bosco, percorrendo ponti e passerelle che costeggiano un torrente. I visitatori hanno anche modo di ammirare un monumento in onore di un granatiere austriaco.
Le Gole di Celano
Spostandoci verso sud, in Abruzzo, tra i territori di Aielli e Celano, comprese nel parco naturale Sirente-Velino ci sono le Gole di Celano che il torrente La Foce ha scavato per oltre quattro chilometri. Nella zona più profonda le pareti rocciose misurano 200 metri. L’ampiezza della gola, nei punti più larghi è di circa sei metri mentre nei punti più stretti si riduce a tre metri. Le gole richiedono una certa esperienza per essere affrontate.
Le gole del Sagittario
Restando in Abruzzo ci sono le Gole del Sagittario caratterizzate da rocce calcaree erose dal fiume che dà il nome alle gole. Gli escursionisti possono scegliere tra diversi itinerari e ce n’è anche uno adatto ai diversamente abili. Interessante, poi, la presenza di un vecchio mulino riconvertito in museo. La fauna è molto varia con lupi, falchi, moscardini, gufi e orsi.
Canyon Garropou
In Sardegna, nel Supramonte, c’è una delle gole italiane più famose: il canyon Garropou. Qualcuno l’ha definito il canyon più spettacolare d’Europa e noi non abbiamo motivo di affermare il contrario. Attraversare le gole richiede una buona esperienza e attrezzatura adeguata. Non mancano, comunque, itinerari di facile percorrenza che escludono i passaggi più complicati.