Escursioni e rifugi per un trekking alle Pale di San Martino

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Avete voglia di rilassarvi camminando circondati dalle spettacolari Pale di San Martino? Ecco i migliori itinerari di trekking che si possono fare in questa zona, con le indicazioni per raggiungere i rifugi più belli delle Dolomiti.

 

Che si tratti di semplici sentieri di accesso ai rifugi di montagna o di un itinerario più impegnativo per raggiungere le imponenti cime delle Dolomiti, le escursioni in alta quota regalano sempre grandi emozioni, permettendo di vivere a stretto contatto con la natura incontaminata. Se in vista delle prossime vacanze en plein air state pensando di organizzare delle escursioni in un gruppo dolomitico di prim’ordine, la zona di San Martino di Castrozza è sicuramente la meta ideale per fuggire dalla routine quotidiana e rilassarsi camminando fino ai luoghi più belli e selvaggi delle famose Pale di San Martino.

Anche se si vogliono intraprendere itinerari relativamente facili è sempre buona norma documentarsi sul percorso per conoscere la reale fruibilità dei sentieri che si intendono percorrere, così da esplorare il territorio e la natura circostante in totale sicurezza. Ed è proprio qui che entriamo gioco noi, che nei panni di guide alpine “virtuali” vi accompagneremo alla scoperta dei migliori percorsi di trekking per ammirare i favolosi panorami dolomitici offerti dalle Pale di San Martino di Castrozza.

Alla scoperta delle Pale di San Martino

Con circa 240 km² di superficie, le Pale di San Martino sono il gruppo montuoso più lungo delle Dolomiti, tra Veneto e Trentino orientale. La vetta più alta è Cima Vezzana di Val Gares (a 3.192 metri s.l.m.), seguita da Cimon della Pala (3.184 m) e Cima dei Bureloni (3.130 m), situata al confine tra le province di Trento e Belluno. Nel settore centrale si erge il famoso Altopiano di San Martino, una caratteristica estensione rocciosa calcarea lunga circa 50 km², che tocca i 2.700 metri di altezza e puntellata da immensi campi di potentille, papaveri gialli, raponzoli alpini e sassifraghe che in primavera regalano splendide fioriture.

Secondo le ricostruzioni più accreditate, questo imponente gruppo montuoso delle Dolomiti si sarebbe formato trecento milioni di anni fa, dopo l’emersione dal mare di una grande barriera corallina modellata nel tempo dall’azione degli agenti atmosferici, trasformandosi nello spettacolare rilievo che tutti conosciamo. In virtù di questa peculiarità naturalistica e geologica, la zona è stata (ed è ancora oggi) oggetto di studio da parte di ricercatori e scienziati, attirando appassionati di trekking e amanti della natura provenienti da ogni angolo del mondo.

Sul versante delle Dolomiti Orientali, tra la Val di Fiemme e il Primiero, sorge il Parco Naturale Paneveggio, un’area protetta caratterizzata da foreste e ampie zone faunistiche dove il tempo sembra essersi fermato; mentre sul fianco settentrionale della catena montuosa si trovano numerose vie ferrate e percorsi attrezzati che permettono di raggiungere la vetta di Cimon della Pala (il cosiddetto Cervino delle Dolomiti) e il Bivacco Fiamme Gialle percorrendo la Valle dei Cantoni.

Le Pale di San Martino in inverno si trasformano in una distesa innevata ideale per gli amanti degli sport invernali e gli escursioni che, armati di ciaspole e racchette da neve, vogliono esplorare gli altipiani più belli delle Dolomiti, facilmente raggiungibili mediante i numerosi impianti di risalita che rimangono aperti da dicembre a fine marzo.

Le escursioni ai rifugi

Tra i percorsi di trekking più conosciuti e battuti della zona si segnala quello che parte da Val Canali per raggiungere il rifugio Pradidali, seguendo il sentiero Cai n. 709. Il tragitto presenta un dislivello in salita di circa 1.100 metri, con un tempo di percorrenza di tre ore. Partendo sempre da Malga Canali si può imboccare anche il segnavia n. 707 per arrivare in poco più di un’ora e mezza di cammino al Rifugio Treviso, intraprendendo un percorso meno impegnativo e adatto anche alle famiglie con bambini.

A chi, invece, vuole attraversare il passo delle Dolomiti sopra San Martino di Castrozza consigliamo di seguire i sentieri 702 e 721 che attraversano parte del bosco e salgono verso il rifugio Velo della Madonna. Dopo aver superato un ripido ghiaione e, poi, un tratto attrezzato con corde di metallo, si arriva in circa tre ore a uno spettacolare balcone panoramico dove è situata la struttura ricettiva. Per il ritorno si può prendere il sentiero 713 che si snoda un po’ più in basso rispetto a quello dell’andata e porta al centro di San Martino.

 

Cristo Pensante e Val Venegia

Un’altra escursione da non perdere a San Martino di Castrozza è sicuramente il trekking del Cristo Pensante, un percorso praticabile da tutti con partenza da Passo Rolle. Da qui si prende il segnavia 710 per arrivare in appena un’ora di cammino a Baita Segantini, raggiungibile anche con il bus navetta. A questo punto, bisogna seguire la direzione della Val Venegia e imboccare la stradina a sinistra segnalata da un cartello con la scritta “Castellazzo – Trekking del Cristo Pensante”.

Dopo pochi chilometri la strada si trasforma in un comodo sentiero lastricato in leggera discesa, da dove si potrà godere di una vista mozzafiato sulle Pale di San Martino e la Marmolada. Una volta superato il tratto in piano, si prosegue su una mulattiera circondata da alcuni reperti della Prima Guerra Mondiale che, dopo una serie di tornanti, attraversa un lungo pianoro al termine del quale si arriva a una forcella con un rudere della Grande Guerra.

Da qui si procede verso destra per altri cinquecento metri per raggiungere la cima del Monte Castellazzo, dove si potrà ammirare la famosa statua del Cristo Pensante accanto a una imponente Croce di legno. 

 

Dal lago Calaita a San Martino di Castrozza

L’ultima escursione che vi proponiamo è la più panoramica di tutto il Trentino e conduce dal lago di Calaita al centro di San Martino di Castrozza. Il percorso, pur non presentando dislivelli impegnativi, si rivela abbastanza lungo con un tempo di percorrenza complessivo di circa sei ore. Dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del Rifugio Miralago e fatta la doverosa passeggiata sulle rive del lago, si prende il sentiero n. 350 seguendo le indicazioni per San Martino di Castrozza e Forcella Calaita.

Alla fine tracciato c’è un piccolo spiazzale tra gli alberi che regala una vista spettacolare sull’imponente Pala di San Martino che sorge sul margine dell’altopiano. A questo punto, il sentiero attraversa un fitto bosco di abeti bianchi e confluisce su una strada forestale che conduce, in breve e leggerissima discesa, al centro paese.

 

 

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