Alla scoperta delle meraviglie nascoste nel Parco del Pollino

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Parliamo di uno dei luoghi più affascinanti del nostro Paese, teatro di elementi ambientali e biodiversità con pochi eguali. Ecco un breve assaggio di perché dovreste programmare una vacanza nel Parco del Pollino.  

 

Visitare il parco del Pollino è un’esperienza appagante e completa. Il turista appassionato di sentieri natura e tipicità locali può trovare qui tanto da scoprire e gustare. Il territorio di pertinenza del parco è il più vasto d’Italia, inoltre uno tra i più ricchi di biodiversità. Qui si trovano le catene montuose più imponenti di tutto il meridione, dando origine a fenomeni naturali di rara bellezza. Dopo aver scalato le vette più alte adeguatamente equipaggiati, non ci si ritrova circondati da monti ma da entrambi i lati l’orizzonte mostra la linea netta, azzurra e intensa di Tirreno e Adriatico.

Una combinazione così ricca di elementi climatici e condizioni ambientali genera allo stesso tempo un territorio difficile da vivere ma in grado di regalare prodotti della terra di rara bontà. Gli insediamenti umani, antichi e stoicamente resistenti, sono in perfetta simbiosi con l’ambiente. Il forte senso religioso che caratterizza le comunità locali rimarca il profondo senso di connessione tra uomo e natura come manifestazione del divino.

 

 Parco nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia

Con l’arrivo della bella stagione e finalmente liberi di spostarsi, chi predilige il turismo in natura può trovare nel parco del Pollino il più appagante luogo di esplorazione e meditazione. Armati di sandali da trekking e con lo zaino in spalla, gli escursionisti che attraversano i sentieri che si dipanano dal monte Pollino vivono un’esperienza ricca e densa di emozioni. Collocare le aree di maggiore interesse non è facile, perché si dovrebbe fare una selezione ingiusta nei confronti delle località minori che riservano gradevoli sorprese.

Ma il parco del Pollino dove si trova? Si estende per 192mila ettari e copre sia l’area di pertinenza della regione Calabria sia quella della Basilicata. Sono tre le provincie di riferimento, Potenza, Matera e Cosenza, ben 56 i comuni, nove le comunità montane e ben quattro le riserve orientate. Queste ultime sono meta di visita da parte di studiosi ed esperti botanici e naturalisti che vengono ad osservare fenomeni naturali unici in tutta la penisola.  

 

Il complesso montuoso più alto dell’Appennino meridionale

Il gruppo montuoso del Pollino rappresenta il più alto di tutto il meridione, e comprende delle formazioni montane di particolare interesse dal punto di vista geofisico. Nel 2015 è stato riconosciuto Patrimonio mondiale da parte dell’UNESCO all’interno della classificazione delle aree geologiche di maggiore interesse di tutto il pianeta.

Qui si trovano cime sempre imbiancate con nevai capaci di conservare la neve anche durante il periodo estivo. Presso il sito di Serra Dolcedorme è possibile identificare le tracce della presenza di antichi ghiacciai, con la formazione di conche e gli anfiteatri naturali formati dai circhi glaciali lasciati dal passaggio delle grandi masse ghiacciate nel corso delle ere geologiche. Insieme al massiccio del Pollino, queste due rappresentano le vette più alte, in grado di superare i 2.200 metri.

Qui si generano le condizioni ottimali che consentono la presenza del pino loricato, così chiamato per via dello speciale disegno della corteccia che ricorda le loriche, armature dell’Antica Roma.

Dalle vette più alte un fitto reticolo di corsi d’acqua e habitat fluviali

Le quattro riserve orientate che si trovano all’interno del comprensorio del parco sono tutte di origine fluviale. Del resto non c’è da stupirsi che in corrispondenza dei corsi d’acqua si creino le condizioni di vita vegetativa e faunistica più interessanti. Il contesto orografico e la relativa prossimità al mare rendono il paesaggio e l’ambiente in generale tra i più ricchi di biodiversità.

Le valli del fiume Lao e dell’Argentino che ricadono all’interno della provincia cosentina, sono meta di studiosi e appassionati che possono trovare qui interessanti spunti di osservazione e ricerca. Le gole del Raganello, con i suoi stretti canyon che si estendono per oltre 17 km, e Rubbio rappresentano altre mete di notevole pregio.

 

I villaggi e piccoli borghi arroccati sui monti

Un territorio di questo tipo non si presta all’avvento dell’innovazione né facilita l’accesso tramite le tradizionali vie di comunicazione. Il vantaggio di questo limite sta tutto nella perfetta conservazione dei borghi storici, per lo più di origine medievale o persino precedente.

Una fitta rete di piccole vie collegano le valli e i paesi che si abbarbicano sui fianchi delle formazioni rocciose. Un esempio interessante è il comune di Rotonda in Basilicata, sede del Parco nazionale.

Il suo aspetto si mantiene fedele all’originaria vocazione di borgo medievale, con una parte dominata dal castello che si erge sulla vallata, dove si sviluppa la parte più moderna del paese. Insieme a Castelluccio Inferiore e Viggianello, costituiscono le aree di maggiore interesse storico e archeologico sul versante lucano. Nel versante calabrese, invece, i comuni di Papasidero, Mormanno o Castrovillari rappresentano alcune delle mete più interessanti.

Il territorio è costellato di siti di interesse religioso di particolare pregio, ne è un esempio la Madonna del Pollino, il santuario che si trova a quota 1.537 metri, tuttora meta di devoti e oggetto di profondo culto e senso religioso.

 

Le eccellenze enogastronomiche del territorio

Non manca nel Pollino cosa vedere, ma nemmeno cosa mangiare! Le attrattive gastronomiche sono altrettanto interessanti quanto gli aspetti naturalistici e culturali delle comunità montane locali. Tante sono le eccellenze del territorio, con varietà colturali uniche originate dalle speciali e irripetibili condizioni climatiche locali. Dalla melanzana rossa e il fagiolo bianco di Rotonda al peperone di Senise, le colture DOP o IGP sono tante così come i presidi Slowfood che certificano l’unicità e specificità di alcuni prodotti del luogo. 

Questi si combinano con l’antica maestria artigianale nella produzione di salumi e latticini prodotti con materie prime che derivano dal bestiame alimentato con foraggio locale, spesso lasciati allo stato brado. Pane e pasta, che rappresentano il fulcro della tradizione culinaria locale, sono un’esperienza che merita di essere vissuta una volta in visita in questi luoghi.  

 

 

 

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