Il vento è un fenomeno particolarmente utile all’uomo che lo sfrutta sin dalle prime civiltà per diversi scopi come il trasporto e l’agricoltura.
Nella vita di tutti i giorni è normale dare per scontato i fenomeni atmosferici che distinguono il nostro pianeta. La frenesia e la routine quotidiana non ci permettono di fermarci a interrogarci o documentarci sui complessi meccanismi che rendono possibile la loro formazione. D’altronde solo gli addetti ai lavori o gli appassionati di scienza approfondiscono le loro conoscenze e continuano ad interrogarsi ed elaborare teorie. Non tutto è stato dimostrato, la scienza è una materia in continua evoluzione, proprio come l’essere umano. Prendiamo ad esempio il vento, fenomeno atmosferico che ha una certa importanza non solo per la nostra vita, ma per tutto il genere umano.
Il vento e l’uomo
L’essere umano è sempre rimasto affascinato dalla potenza del vento in grado di spostare oggetti grazie alla forza delle correnti. Non a caso sin dalle civiltà più antiche si sono studiati modi per poterlo sfruttare a proprio favore, con i risultati più importanti ottenuti nel campo della navigazione. Il vento e il mare sono sempre stati un binomio molto utile all’uomo per compiere i primi viaggi e le prime esplorazioni. Basta pensare alle prime imbarcazioni con vela in grado di usare la forza del vento per muoversi da un punto all’altro.
L’energia eolica è stata in seguito usata anche dai galeoni e in seguito dalle barche a vapore munite di vele di emergenza. Nei tempi moderni il fascino della navigazione a vela non è certo diminuito, sebbene sia diventato più legato allo sport che al mondo dei trasporti. La navigazione a vela però non è l’unico campo dove gli antichi sono riusciti a sfruttare il vento.
Basta pensare ai mulini a vento, il primo con tutta probabilità è stato creato nel 2000 a.C. in Mesopotamia, con alcune tracce rilevate anche in Cina dove probabilmente venivano utilizzati dal 1200 e ovviamente in Europa nel periodo medioevale. I mulini europei venivano usati prima di tutto per l’agricoltura fino a quando nel diciannovesimo secolo non arrivò la rivoluzione industriale dalla quale l’energia del vento fu sfruttata per ottenere elettricità.
L’energia eolica quindi non è proprio recente, sebbene nel ventesimo secolo lo sviluppo di altre tipologie di fonti energetiche come il petrolio o il nucleare ne abbia ridotto l’utilizzo. Solo recentemente lo sfruttamento è tornato a far parlare di sé, specialmente a causa dei cambiamenti climatici che l’umanità deve affrontare per non vedere stravolta la sua esistenza sul pianeta Terra.
L’ultima conquista è stata la creazione di impianti eolici offshore, ovvero quelli installati in prossimità della costa marina o di quella di un lago, una tecnica sfruttata specialmente in nord Europa in paesi come la Danimarca e l’Inghilterra. Non dimentichiamo inoltre che il vento ha favorito i primi esperimenti di volo fatti dall’uomo e ipotizzati sin dai tempi dell’Antica Grecia con il mito di Icaro. Veicoli a vento sono sfruttati ancora oggi nelle discipline sportive come il deltaplano o nella moderna e rischiosa tuta alare inventata dal compianto Patrick De Gayardon.
La formazione del vento
Per capire come si forma il vento bisogna conoscere due fattori meteorologici fondamentali ovvero la pressione atmosferica e le masse d’aria. Questo perché il vento non è altro che aria mossa da un punto all’altro grazie alla rotazione terrestre e alle pressioni che contribuiscono a cambiare la temperatura dell’aria.
In linea di massima il concetto è abbastanza semplice, sebbene gli scienziati del settore si stanno ancora scervellando su diverse teorie per spiegare in modo concreto la formazione del fenomeno. Si tratta di un compito non proprio facile in quanto il vento subisce diverse alterazioni naturali e artificiali, basta pensare alle zone montuose e alle foreste oppure alle grandi città.
Ad esempio se il vento incontra una montagna e la percorre in salita, l’aria trasportata sarà fredda e secca, ma l’attrito delle molecole creerà un fenomeno di riscaldamento che la farà scendere a valle con una temperatura molto più alta. La stessa cosa ovviamente succede con i palazzi, il vento caldo infatti è una delle principali cause che rendono l’estate in città difficile da sopportare.
Come si misura il vento
Conoscere la formazione del vento e le varie correnti è indispensabile per la misurazione della sua velocità che può tornare molto utile sia per la navigazione sia per l’installazione dei parchi eolici. Lo strumento principale utilizzato è l’anemometro a coppette o ad elica che effettueranno rotazioni sempre più frequenti a seconda della velocità del vento.
L’anemometro più comune è quello analogico composto da tre coppette che girano su un perno, questi vengono usati nelle case lontane dai centri abitati per poter evitare di venire sorpresi da forti raffiche di vento che possono causare gravi danni. La tecnologia ha permesso la creazione di anemometri digitali dotati di un elica e di un display LCD sul quale verranno mostrati immediatamente i valori di velocità rilevati.
Ultimamente l’anemometro più venduto appartiene a questa tipologia in quanto risulta molto più immediato da usare anche dai principianti appassionati di meteorologia. Sulle imbarcazioni invece si tende ad utilizzare maggiormente l’anemometro a coppetta, prediligendo i modelli che permettono di collegare il dispositivo al proprio smartphone o al computer di bordo in modo da poter controllare tutti i dati rilevati. Esistono anche anemometri in grado di calcolare la pressione e la temperatura dell’aria che vengono usati specialmente per effettuare controlli nei condotti d’aria naturali o artificiali.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/3.Come-si-forma-il-vento.jpg445900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-10 22:18:592020-06-09 22:31:04Come si forma il vento
Un genio in qualsiasi campo, Leonardo da Vinci aveva idee davvero innovative per il suo tempo, vediamo quali sono quelle meno conosciute.
Fantastichiamo un po’ e proviamo a immaginare che il nostro caro Leonardo da Vinci sia finito nel Rinascimento italiano dopo un viaggio dal futuro. Cosa farebbe? Dopo lo shock iniziale inizierebbe a trovare di che vivere e come farlo se non inventando oggetti strabilianti assolutamente impensabili per quei tempi? In realtà Leonardo di Ser Piero da Vinci non ha niente a che fare con la fantascienza, infatti è nato e vissuto come qualsiasi altro essere umano, con l’unica differenza di aver inventato e sperimentato di tutto… e aver dipinto alcuni dei quadri più importanti della storia dell’arte.
Nato ad Anchiano il 15 aprile 1452 Leonardo non è stato fermo un singolo secondo di tutta la sua vita, diventando una delle figure più conosciute del rinascimento italiano. La maggior parte della sua fama è ovviamente attribuita alla famosa Gioconda e ad altre opere come l’Ultima Cena o La dama con l’ermellino, ma non bisogna dimenticare che è stato anche un inventore e uno scenografo teatrale, dando alla luce diverse creazioni sperimentali che solo dopo centinaia di anni sono state sperimentate e introdotte nella nostra vita di tutti i giorni.
L’elicottero
Leonardo da Vinci era ossessionato dal volo, al punto da aver messo a punto una sorta di deltaplano chiamato ornitottero. In realtà il nostro inventore si prodigò nella creazione di un elicottero primordiale composto da un paio di eliche montate su un supporto simile a quello di una mongolfiera. Il principio è lo stesso dei moderni elicotteri, ma ovviamente senza un motore dovevano essere degli umani ad azionare il macchinario.
Il peso eccessivo trasportato però rendeva impossibile il sollevamento da terra e di conseguenza il volo. Le sue invenzioni aeree avranno trovato ben pochi volontari, visto che fallire l’esperimento equivaleva a schiantarsi al suolo! Ad ogni modo a distanza di secoli Leonardo aveva già in mente il principio di volo degli elicotteri, chissà cosa potrebbe inventarsi oggi con la tecnologia moderna.
Il carro armato e le lame rotanti
Ai tempi del rinascimento italiano le guerre e le schermaglie tra i vari eserciti erano all’ordine del giorno, per questo non stupisce che Leonardo abbia provato a creare delle macchine devastanti per poter aiutare i signori sotto i quali prestava servizio. Nella fattispecie per Ludovico Maria Sforza, il Duca di Milano, Leonardo creò alcune delle sue opere e invenzioni più incredibili, tra le quali una sorta di carro armato.
Si trattava semplicemente di una sorta di macchinario coperto da un’armatura spessa con all’interno dei soldati muniti di cannoni. L’idea era quella di permettere alle truppe nel carro armato di sparare da qualsiasi lato senza venire colpite. Un mezzo probabilmente inattaccabile per l’epoca, ma anche impossibile da realizzare. I progetti del carro armato includono anche un’altra arma micidiale, ovvero una sorta di biga dotata di lame rotanti trainata da uno o due cavalli che sarebbe stata in grado di falciare la fanteria nemica.
La calcolatrice
Una delle sue invenzioni rimaste nell’ombra, la calcolatrice di Leonardo è un’idea che ovviamente non ha potuto vedere alcun tipo di prototipo visto che all’epoca mancavano i materiali e ovviamente le tecnologie per poter realizzare un calcolatore. La bozza del macchinario nel folio 36v del Codice di Madrid presenta dei tasti, delle rotelle e degli ingranaggi che facevano pensare a una sorta di strumento musicale.
Negli anni ‘60 però un ingegnere di nome Roberto A. Guatelli fu assunto dalla IBM per replicare alcuni macchinari di Leonardo e pubblicò una ricostruzione presentando il prototipo come una vera e propria calcolatrice antica.
Anemometro
Una persona come Leonardo da Vinci non si poteva certo non interrogare sui fenomeni atmosferici, figuriamoci trattenersi dal provare a studiarli! Per questo l’inventore provò a creare un dispositivo per verificare la direzione del vento e la velocità usando una sorta di banderuola montata su un supporto e che sarebbe dovuta ruotare nella direzione relativa alla provenienza della corrente. Questo dispositivo è stato poi perfezionato in futuro fino a diventare l’anemometro che tutti conosciamo.
A differenza del carroarmato o dell’elicottero, al giorno d’oggi tutti possono provare a usare questa invenzione, basta comprare un anemometro venduto online scegliendo tra modelli digitali e analogici.
Lo scafandro
L’interesse dell’uomo verso le profondità marine risale ai tempi antichi, per questo Leonardo non resistette a trovare qualche soluzione. In realtà non fu il primo scienziato del tempo a pensare alla creazione di uno scafandro, ma invece di abbozzare una semplice idea Leonardo si diede da fare e cercò di analizzare l’invenzione da un punto di vista tecnico. Per Leonardo non è possibile collegare all’elmo dello scafandro un tubo per la respirazione, perché sarebbe stato necessario un ricambio di aria che altrimenti sarebbe ristagnata nel tubo soffocando il povero sommozzatore.
Per questo avrebbe dotato l’elmo di due tubi d’aria per aumentare e migliorare il flusso. L’elmo prevedeva un visore coperto da un vetro e doveva essere indossato con una particolare tuta con dei pesi per far scendere il sommozzatore in profondità. Per risalire doveva solo lasciarli e nuotare verso la superficie. Il progetto non fu mai realizzato, ma al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano è possibile ammirare una ricostruzione davvero stupefacente.
I robot
Nel rinascimento i ricchi signori amavano le rappresentazioni teatrali, al punto da allestire interi palcoscenici nelle loro regge. Per questo motivo gli scenografi erano altamente richiesti e Leonardo ovviamente non si tirò certo indietro e stupì i reali di Francia con un incredibile leone meccanico in grado di camminare da solo. Questa invenzione non è stata mai ritrovata, quindi non è possibile dimostrare effettivamente se funzionasse.
Leonardo però non si limitò ad una mera scenografia, infatti nel Codice Atlantico si trovano i disegni per un cavaliere meccanico, una sorta di robot da battaglia che anticipa tutti gli anime mecha giapponesi. Il progetto è comunque molto sommario e poco dettagliato, probabilmente abbandonato in fretta dall’autore… ma almeno questa volta possiamo giustificarlo, visto che in robotica siamo parecchio indietro anche noi uomini moderni!
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/1.5-invenzioni-poco-note-di-Leonardo-da-Vinci.jpg450900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-09 22:17:542020-06-09 22:17:545 invenzioni poco note di Leonardo da Vinci
Il vento come fonte di energia rinnovabile viene sfruttato da molti paesi ma bisogna lavorare molto per renderlo più efficiente.
Recentemente si sta parlando molto del cambiamento climatico, un fenomeno che sta progredendo sempre più velocemente e che rischia di stravolgere drasticamente le nostre vite. In realtà questo problema non è sorto negli ultimi due o tre anni, in quanto la Terra viene stravolta da molto più tempo dal nostro intervento. Gli esseri umani aumentano sempre di più, si espandono e di conseguenza necessitano di spazio, inoltre ormai siamo abituati a determinati standard di vita che per essere accontentati prevedono lo sfruttamento eccessivo di risorse.
Secondo alcuni scienziati il cambiamento climatico è già oltre la soglia del limite per poter essere in qualche modo fermato e adesso possiamo solo cercare di metterci una pezza. Quanti di noi però sarebbero disposti a rinunciare alle comodità alle quali siamo abituati ormai da anni? Non è una domanda alla quale si può dare una risposta facile, inoltre pur volendo cambiare le nostre vite in favore dell’ambiente dovremmo comunque sfruttare qualche fonte di energia rinnovabile.
È vero che l’ambiente gioca un ruolo importante, ma non possiamo neanche pensare di tornare indietro a un’era pre-industriale. Di metodi alternativi per l’utilizzo dell’energia ce ne sono, sebbene ancora non abbiano raggiunto il massimo del loro potenziale. Una di queste fonti energetiche è il vento grazie al quale da diversi anni si riesce a sfruttare l’energia eolica.
Cos’è l’energia eolica
Fa parte delle energie rinnovabili che includono quella solare, la idroelettrica e anche il biocarburante. Il nome deriva Eolo il re dei venti della mitologia greca e si basa sull’energia cinetica che è possibile ottenere sfruttando le correnti d’aria. Questa fonte di energia non produce emissioni nocive per il pianeta come quelle di gas serra, infatti è una delle più sfruttate dall’essere umano per ridurre l’impatto ambientale ed è una di quelle su cui si punta per un futuro green.
Il vento è stata una delle prime fonti energetiche ad essere sfruttate dall’uomo, basta pensare alla navigazione tramite le vele e ai mulini a vento che risalgono al 2000 a.c. Questa è la testimonianza che l’uomo ha capito immediatamente il grande potenziale dell’energia eolica, sebbene con il passare degli anni sia passato a fonti di energia più efficaci per sostenere le nuove tecnologie e il fabbisogno della popolazione in crescita.
La situazione nel mondo
L’energia eolica è il modo più economico per generare energia elettrica, per questo diversi paesi ne traggono beneficio. Il primo su tutti è la Danimarca che è riuscita ad arrivare a una percentuale elevatissima di consumo elettrico solo utilizzando questa fonte energetica rinnovabile. Un traguardo difficile da raggiungere, ma al quale vogliono arrivare anche altri paesi. Basta pensare agli Stati Uniti che sin dagli anni ‘70 hanno cominciato a sviluppare diversi parchi eolici sfruttando l’immenso territorio a disposizione.
Il parco eolico è il metodo più utilizzato per produrre energia elettrica grazie al vento, si tratta infatti di una vasta zona dove sono posizionati dei generatori eolici. Queste grandi turbine sono connesse tra loro da una linea elettrica di media tensione e si possono collocare anche su terreni coltivabili, quindi non sono un impedimento per l’agricoltura. Lo svantaggio è che i parchi eolici hanno un impatto abbastanza negativo sul paesaggio, infatti quando è possibile vengono creati off-shore, ovvero sulla costa del mare o di laghi in modo da lasciare libero il territorio.
I parchi eolici non si possono però installare in punti a caso, infatti prima della loro realizzazione gli esperti eseguono uno studio accurato sulle zone più ventilate dove è possibile sfruttare a pieno l’energia eolica ottenendo risultati ottimali. Per farlo si utilizzano strumenti appositi come il miglior anemometro professionale che permette di valutare sia la velocità sia le pressione del vento e di trasmettere i dati in modo preciso. Se siete curiosi di conoscere la velocità del vento nella zona dove abitate, potrete trovare diversi anemometri in commercio o magari produrne uno usando semplicemente delle cannucce e dei bicchieri di carta.
In Italia
Sebbene non possa competere con la Danimarca, l’Italia è comunque un leader europeo per quanto riguarda la produzione di energia eolica, diverse turbine installate soprattutto nel sud Italia. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è in continua crescita, il territorio italiano inoltre è ideale per i parchi eolici in quanto sulla penisola è possibile sfruttare le correnti marine per la produzione costante di energia.
In generale, ogni comune italiano dispone di almeno due o tre turbine, la quale energia generata viene sfruttata dagli abitanti per diversi scopi. L’unico ostacolo che probabilmente verrà superato nei prossimi anni è la mancanza di una legge sulla produzione di questo tipo di fonte energetica rinnovabile, a differenza di altri paesi dove è stato tutto delineato da diverso tempo.
Si può vivere solo di energia eolica?
Per poter alimentare un singolo paese come l’Italia sfruttando solo l’energia eolica si dovrebbe coprire l’intero territorio di turbine. Il nostro territorio non è così vasto e soprattutto ha una vasta densità di città e paesini. Chiaramente in paesi europei come la Danimarca o la Svezia dove gli spazi aperti sono molto vasti, la creazione di impianti eolici risulta molto più semplice. Discorso analogo per gli Stati Uniti che possono avvalersi di un territorio davvero enorme.
Resta comunque il problema della corrente che dev’essere sufficientemente potente per poter far funzionare gli impianti. Sicuramente l’energia eolica è un’ottima fonte energetica che abbinata ad altre rinnovabili può drasticamente diminuire l’impatto ambientale e di conseguenza la necessità di sfruttare centrali elettriche e nucleari.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/1.La-situazione-dell’energia-eolica-in-Italia.jpg451900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-09 22:00:552020-06-09 22:00:55La situazione dell’energia eolica in Italia e nel mondo
Gli scienziati e gli studiosi stanno tenendo d’occhio il continuo spostamento del campo magnetico terrestre con periodiche osservazioni e analisi.
Il controllo sul nostro pianeta è un’utopia, ma sicuramente qualcuno ogni tanto ci fantastica sopra. Spesso ci scordiamo di essere solo un microscopico puntino in un universo sconfinato, pensando di poter avere sempre la certezza che il pianeta Terra continuerà ad andare nella stessa identica direzione senza mai un intoppo o un imprevisto.
Le cose però non sono così semplici, ricordiamoci sempre che il nostro caro pianeta sta iniziando ad accusare pesantemente tutti i nostri interventi ‘invasivi’ e i cambiamenti climatici degli ultimi anni ne sono la testimonianza. L’uomo sta facendo davvero poco per migliorare la situazione e i pochi sforzi fatti ovviamente non bastano.
Ai vari ‘danni’ protratti dall’umanità, si aggiungono delle variazioni del pianeta stesso indipendenti dalla nostra influenza che sebbene non sono preoccupanti devono essere comunque monitorate. Lo studio del sottosuolo può portare tantissimi vantaggi, primo su tutti la prevenzione e la previsione dei terremoti, fenomeno che affligge l’umanità ogni anno e che ancora non si riesce assolutamente a contrastare.
Pensate a quanto potrebbe cambiare la nostra sicurezza se ci fosse un modo per prevedere un terremoto giorni prima che accada. Sarebbe possibile evacuare intere città e paesi in modo da evitare la perdita di vite umane e magari anche minimizzare i danni alle strutture. Per questo gli scienziati studiano in modo approfondito i movimenti sotterranei, osservando tutti i cambiamenti tenendone traccia con grande precisione.
Un campo magnetico vagabondo
Il Sole è sempre stato il nostro più grande alleato e fonte di vita, ma essendo una gigantesca sfera infuocata può diventare anche una minaccia per la nostra esistenza, specialmente per le sue radiazioni che potrebbero ridurre il pianeta ad una landa desolata. Fortunatamente per noi e per tutti gli altri esseri viventi, la Terra ha una particolare protezione creata dal campo magnetico che impedisce alle suddette radiazioni di raggiungere la superficie. Il campo magnetico inoltre ci tiene al sicuro anche da raggi cosmici e altri fenomeni potenzialmente dannosi.
Il campo magnetico viene prodotto dal nucleo terrestre composto in ferro che si trova sottoterra. Le temperature estreme fanno si che lo strato esterno del nucleo rimanga in uno stato liquido, quindi ci troviamo con un flusso di metallico in grado di generare correnti elettriche che di conseguenza creano il campo magnetico.
Nonostante i diversi studi fatti sul nucleo terrestre e sul magnetismo, su questo argomento si sa davvero molto poco, quindi è molto probabile che studi più approfonditi possano portare a nuove scoperte in grado di cambiare la nostra concezione del nucleo e di cosa succede al centro della terra. Jules Verne nel suo romanzo del 1864 ‘Viaggio al Centro della Terra’, fantasticava su un ipotetico viaggio nelle profondità terrestri dove vivono ancora i dinosauri, ma vista la temperatura estrema del nucleo è molto probabile che tale viaggio sia praticamente impossibile da compiere.
Sono stati fatti diversi studi e addirittura mappature del sottosuolo che fino ad ora hanno mostrato uno strato incandescente direttamente sotto le placche terrestri. Rimane una scienza abbastanza recente, quindi ci sono ancora pochissime certezze, sebbene probabilmente possiamo escludere la presenza di antichi rettili giganti che vivono pacificamente al centro della terra.
Resta il fatto che recentemente è venuto a galla il comportamento erratico del campo magnetico terrestre che sembra cambiare posizione con una certa frequenza nel corso degli anni. Per valutare la posizione esatta del campo magnetico terrestre gli scienziati e gli studiosi si riuniscono periodicamente per aggiornare il World Magnetic Model, un sistema di calcolo dati particolare utilizzato proprio per questo scopo.
Nel corso degli anni il campo magnetico ha cambiato posizione diverse volte a partire dal 1900 per finire al 2015, spostandosi sempre di più dal Canada verso l’Oceano Artico. Di solito il cambiamento avveniva dai dieci ai venti anni (ad esempio dal 1900 al 1920 o dal 2000 al 2010), ma con grande stupore della comunità scientifica, questa volta il campo magnetico si è spostato nel brevissimo tempo di soli cinque anni. Infatti sembra proprio che nel 2020 si sia verificato un ennesimo cambio, costringendo gli esperti ad un aggiornamento del sistema.
Le conseguenze
Questi cambiamenti non sono da prendere con allarmismo, in quanto si tratta di fenomeni da tenere sotto controllo, ma che non possono in alcun modo alterare la sopracitata barriera protettiva terrestre contro le radiazioni e i raggi cosmici. In realtà la conseguenza più ‘grave’ sta nel funzionamento poco preciso di tutti gli strumenti per l’orientamento.
Bisogna anche tenere conto del fatto che negli ultimi anni ormai la maggior parte degli spostamenti e dei sistemi di viaggio sfruttano il collegamento con i satelliti per il GPS. Ogni volta che il campo magnetico si sposta, questi strumenti subiscono dei malfunzionamenti e devono essere ricalibrati.
All’inseguimento del nord magnetico
Il campo magnetico terrestre non è l’unico a subire continui cambiamenti, infatti si sono verificate anche altre anomalie. Queste vengono causate sempre dalla forma liquida del nucleo della Terra, mettendo a dura prova la conoscenza e a volte la pazienza degli esperti del settore. Sembra infatti che anche il nord magnetico abbia spinto sull’acceleratore, aumentando da 15 chilometri all’anno a 55 chilometri all’anno dall’inizio del ventesimo secolo. Diciamo che anche con la migliore bussola se a volte non riuscite a trovare il vero nord, probabilmente è perché c’è stata qualche anomalia al centro della Terra.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/3.Le-variazioni-del-campo-magnetico-della-Terra.jpg457900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-09 21:51:222020-06-09 21:51:22Le variazioni del campo magnetico della Terra
Uno degli strumenti che ha aiutato il genere umano a scoprire nuove terre ed esplorare il pianeta, ovvero la bussola, ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni.
Al giorno d’oggi è difficile immaginare una persona impegnata nell’utilizzo di una bussola per trovare la giusta direzione. Lo sviluppo tecnologico moderno ha portato una serie di innovazioni straordinarie come il navigatore GPS che da strumento usato in campo militare è arrivato alla portata di tutti. Ormai basta aprire Google Maps sul proprio smartphone e inserire un indirizzo o luogo di interesse per venire guidati sulla mappa virtuale e da istruzioni vocali, senza dover fare alcuno sforzo se non quello di controllare di aver preso la direzione giusta.
La tecnologia ci facilita la vita, ma d’altra parte rende tutto più comodo, al punto che alcune capacità innate dell’uomo si stanno lentamente perdendo. Il senso dell’orientamento ormai non è più così importante e viene poco sviluppato nelle nuove generazioni arrivate in un mondo tecnologicamente avanzato.
La bussola quindi sembra ormai uno strumento obsoleto, sebbene l’orienteering sia ancora una disciplina abbastanza gettonata, specialmente dagli amanti delle escursioni. Il fascino di trovarsi in un luogo naturale e dover ritrovare la strada seguendo la bussola, la posizione del sole o magari le stelle esercita un grande fascino, d’altronde l’essere umano ama le sfide e ricava soddisfazione ogni volta che riesce in qualche modo a superare le avversità.
Se i navigatori GPS ci prendono per mano come degli affettuosi genitori digitali, la bussola prevede la nostra totale partecipazione in quanto ci fornisce solo una semplice indicazione: dov’è il nord. A livello professionale la bussola è ancora utilizzata, specialmente nel campo navale e in quello geologico, questo strumento ha una storia con radici molto profonde che risalgono all’antica Cina, sebbene le sue origini siano ancora oggetto di dibattito tra gli storici.
Tra la Cina e l’Italia
Chi ha inventato la bussola? Una domanda alla quale non è facile rispondere e sulla quale sono state elaborate diverse teorie. La più comune ne attribuisce l’invenzione ai marinai della Repubblica Marinara di Amalfi nel tredicesimo secolo per potersi orientare al meglio in mare aperto. Prima della bussola per l’orientamento in mare venivano consultate le stelle, con ottimi risultati, ottenuti soprattutto dalle antiche popolazioni più legate alla navigazione come i Vichinghi che, secondo alcuni studi archeologici recenti, sono arrivati fino in America secoli prima di Cristoforo Colombo.
Le bussole antiche consistevano in un ago messo su un perno e lasciato galleggiare nell’acqua in modo che puntasse il nord. Gli italiani hanno quindi il merito di aver ‘inventato’ la bussola così come la conosciamo, con i punti cardinali e il compasso. In realtà però la prima bussola è stata creata dai cinesi, ma per scopi ben diversi dalla navigazione. Sembra infatti che fosse usata per la costruzione degli edifici con un certo criterio e solo in seguito adoperata come strumento geografico.
È probabile che le prime forme della bussola siano arrivate in Italia attraverso il commercio sulla Via della Seta, quello navale o a causa delle Crociere. Bisogna anche tenere conto del viaggio di Marco Polo in oriente dal quale il famoso avventuriero e mercante veneto può aver portato in Italia diverse tecnologie dell’epoca. La bussola cinese ovviamente ha un aspetto molto diverso da quello che conosciamo e per arrivare a quello moderno sono dovuti passare diversi secoli.
La figura di Flavio Gioia
Ancora non si sa se si tratta di un personaggio davvero esistito oppure una semplice rappresentazione, Flavio Gioia è il nome collegato alla bussola e quello che ha fatto attribuire l’invenzione dello strumento moderno agli italiani. Non è difficile comunque credere che i nostri antenati dell’epoca avessero perfezionato i sistemi di navigazione, d’altronde l’Italia nel dodicesimo e tredicesimo secolo aveva una florida attività di commercio marittimo.
Nella fattispecie il nostro Flavio Gioia era un cittadino della Repubblica di Amalfi durante il 1300 ed avrebbe perfezionato la bussola seguendo il modello portato in Italia proprio da Marco Polo. In realtà fonti recenti hanno provato che Flavio Gioia non è mai esistito e che fosse una leggenda creata dall’umanista Flavio Biondo.
Bisogna pensare che all’epoca l’informazione scritta passava dagli occhi di pochi e spesso i testi degli umanisti erano scritti in latino, quindi dedicati ai rari eruditi in grado di leggerli. La traduzione del testo che attribuisce l’invenzione della bussola a tale Flavio Gioia in realtà contiene un’imprecisione che cambia la parola ‘inventata’ con ‘tramandata’ (traditur). Esistito o meno, sta di fatto che la bussola da quel momento in poi è diventata uno strumento indispensabile per la navigazione e in seguito anche per l’orientamento.
Come funziona la bussola
La bussola più venduta e più comune si presenta con un quadrante circolare, sul quale si trovano due frecce, una magnetica e l’altra usata per l’orientamento. La freccia magnetica indicherà sempre il nord magnetico, ovvero quello in direzione del campo magnetico che nel corso degli anni si è continuato a spostare dall’asse terrestre (l’ultimo spostamento è stato verificato all’inizio del 2020).
Per questo motivo trovare il nord ‘vero’ prevede un piccolo calcolo che serve per correggere la declinazione aiutandosi con una mappa. La mappa è molto importante, in quanto con la bussola potrete tracciare la direzione da un punto all’altro, sempre tenendo presente il nord. Ci sono molti corsi di orienteering rivolti a chi vuole imparare, ultimamente stanno avendo molto successo visto il crescente interesse per le avventure ‘outdoor’ spesso alimentato da diverse trasmissioni televisive.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/1.La-storia-e-l’evoluzione-della-bussola.jpg445900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-09 21:40:062020-06-09 21:40:06La storia e l’evoluzione della bussola
Lo strumento più usato per l’orientamento e la navigazione fornisce l’indicazione del Nord solo grazie al particolare magnetismo della Terra.
Il nostro pianeta cela ancora moltissimi misteri che la scienza sta cercando di scoprire attraverso nuovi studi, avvalendosi di tecnologie sempre più moderne. Uno di questi è il campo magnetico. Può sembrare banale, ma in realtà questa caratteristica è unica della Terra e ancora non si sa come funzioni il meccanismo di generazione di questo fenomeno. Si può supporre che l’interazione tra il nucleo esterno in ferro liquido e quello interno solido in qualche modo contribuisca alla creazione del magnetismo grazie alle correnti elettriche potentissime generate, ma per il momento rimane una teoria non confermata.
Gli studi condotti su questo fenomeno vengono ritenuti molto importanti in quanto il campo magnetico tiene lontani i raggi cosmici e al vento solare, inoltre dal campo magnetico si può capire lo stato del nucleo terrestre. Quelli più recenti, condotti attraverso l’utilizzo di satelliti spaziali, hanno provato che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo. Una sua inversione potrebbe stravolgere completamente il clima terrestre e ovviamente esporci completamente ai fenomeni cosmici.
A questo si aggiunge un cambio di posizione del campo magnetico terrestre sempre più frequente che dai venti o dieci anni ha iniziato a spostarsi a cinque anni di distanza. L’ultimo spostamento è stato proprio dal 2015 al 2020.
La risposta è nelle rocce
Per quanto riguarda lo spostamento del campo magnetico, gli geologi hanno trovato un sistema per monitorarlo, ovvero usare delle rocce. Alcune particolari tipologie quando si formano ‘immagazzinano’ informazioni sullo spostamento del campo magnetico e sono in grado di mantenerle per milioni di anni.
Lo studio viene condotto principalmente sulle rocce contenenti ferro o nichel (sensibili al magnetismo) e quelle laviche. Queste rocce si trovano in tantissimi ambienti, specialmente nel mare, con le loro parti interne orientate verso il campo magnetico terrestre. Le datazione delle rocce permette quindi di capire quali sono stati le varie modifiche del campo magnetico e di organizzare una datazione in modo da tenere traccia dei vari spostamenti.
Bussola, mappa o navigatore?
Nel corso dei secoli l’uomo si è sempre dovuto affidare a dei sistemi particolari per poter trovare la giusta via. I navigatori del passato usavano le stelle, i venti e la posizione del sole, per poi passare alla cartografia e alle bussole. Pensare di potersi orientare con una bussola e una mappa di questi tempi può sembrare davvero obsoleto, specialmente considerando l’immediatezza dei moderni navigatori. L’arrivo dell’e-commerce ha rimesso la bussola sul mercato, dando la possibilità agli appassionati di trovare tantissimi modelli difficili da reperire.
Sebbene le bussole vendute online riscuotano ancora un certo successo, questo strumento rimane relegato al campo nautico e a quello geologico. Ormai grazie ai navigatori GPS veniamo praticamente ‘guidati’ dalla partenza all’arrivo, anche se non conosciamo bene la strada. Sono finiti quindi i tempi dove si dovevano tirare fuori le mappe per trovare il giusto svincolo o la strada da percorrere, tutto è diventato molto più facile. La voce del navigatore ci dice dove girare, quanti chilometri ci sono da percorrere e persino se troveremo del traffico sul percorso.
Gli amanti dell’orientamento però, preferiscono comunque esplorare zone naturali dotati solo della loro fida bussola e di una mappa, traendo grande soddisfazione nel trovare un nuovo sentiero. L’avventura è molto più avvincente senza usare troppi aiuti tecnologici, ma bisogna ovviamente sapere come leggere una mappa e usare la bussola. Non tutti infatti sanno bene come funziona, sebbene è impossibile non rimanere affascinati da quella freccia che punta sempre verso nord, non importa in quale direzione la si metta.
Un’attrazione ‘magnetica’
La bussola funziona grazie al magnetismo, l’ago infatti punterà sempre verso il polo nord, indicando sempre quella direzione. Ma visto che il campo magnetico terrestre è in continuo spostamento, come facciamo ad essere sicuri che la bussola ci stia dando la direzione giusta? Infatti il nostro caro strumento per l’orientamento si ‘sbaglia’, in quanto c’è una discrepanza tra il nord magnetico e il vero ‘nord’, cosa che ci costringe a fare un calcolo per poter trovare le giuste coordinate sulla mappa.
In realtà l’ago della bussola non punta proprio verso il Polo nord, quanto verso un punto in profondità sotto la superficie terrestre. Se dovessimo lasciarlo libero e in verticale, l’ago punterebbe proprio in quella direzione. D’altronde non è il Polo nord ad avere un campo magnetico, bensì l’intero pianeta.
Fenomeni particolari
Il campo magnetico è la causa di fenomeni davvero incredibili e spettacolari, come ad esempio le famose aurore boreali. Queste sono generate dall’interazione con i temuti venti solari e il campo magnetico della terra, creando quei bagliori di luce così incredibili che portano tantissimi viaggiatori a visitare i paesi più a nord del pianeta per poterli osservare.
Questo fenomeno però non è l’unico, perché in realtà anche alcuni animali sono in grado di spostarsi orientandosi grazie al campo magnetico. Le tartarughe marine ad esempio possono percorrere distanze incredibili per poi ritornare nei posti visitati grazie al campo magnetico. La bussola biologica appartiene anche ad altri animali come alcuni uccelli e insetti che riescono a determinare la latitudine geografica e magnetica grazie a innate capacità sensoriali. Capacità che avrebbero fatto sicuramente comodo ai primi esploratori umani e che adesso sono state trasferite nei nostri navigatori GPS.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/06/1.La-bussola-e-il-campo-magnetico.jpg451900Mariahttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngMaria2020-06-09 21:28:572020-06-17 08:32:17Come il campo magnetico influenza l'ago della bussola e il suo funzionamento
Anemometri – Guida agli acquisti, Opinioni e Comparazioni
L’anemometro è lo strumento più indicato per misurare il vento ed è spesso ricercato dagli appassionati di meteo e di barca a vela. Se state cercando un buon modello, ma non sapete come orientarvi nella scelta allora siete arrivati sulla pagina giusta. Qui potrete trovare utili consigli d’acquisto e una classifica con le recensioni degli anemometri più apprezzati dagli utenti per il loro rapporto qualità-prezzo. Non avete tempo per leggere tutta la pagina? Nessun problema, vi possiamo consigliare subito il Testo Smart Probes che, oltre alla velocità dell’aria, vi permette anche di misurarne la temperatura. In alternativa potete optare per Almot – 08880905 Sensore Vento, ideale per abbinarlo a una centrale di comando delle tende da sole.
Possiamo considerare il prodotto di testo il miglior anemometro a filo caldo dell’anno per rapporto qualità-prezzo. Si presenta con un design compatto e pratico che vi permette di utilizzarlo per misurare il volume di flusso nei condotti di ventilazione.
Il dispositivo quindi è particolarmente indicato per un utilizzo professionale, ma nulla vieta di sfruttarlo per il proprio hobby in quanto è possibile usarlo anche per misurare la velocità del vento. Il tubo telescopico si può inclinare ed estendere fino a 400 mm in modo da ottenere rilevazioni ancora più precise.
Scaricando l’app di Testo Smart Probes potrete visualizzare tutte le informazioni di rilevazione sul vostro smartphone, vi invitiamo però a controllare la lista di compatibilità del in quanto stando ai pareri degli utenti questa sembra non funzionare su alcuni pareri Huawei.
Pro
Preciso: Permette di rilevare il volume di flusso, la velocità e la temperatura dell’aria con estrema precisione, ideale per un uso professionale.
Compatto: Le dimensioni ridotte lo rendono molto facile da usare e allo stesso tempo maneggevole.
Efficace: Particolarmente indicato per lavorare nelle condotte di ventilazione, in quanto il tubo telescopico si può inclinare ed estendere fino a 400mm.
App: Potete scaricarla sul vostro smartphone per visualizzare in tempo reale le rilevazioni effettuate.
Contro
Compatibilità: L’app non funziona su alcuni telefoni di marca Huawei, il problema è che senza di questa non potrete usare il prodotto.
L’anemometro di Almot si distingue dagli altri prodotti venduti online per il suo design a coppette che lo rende adatto a centraline meteorologiche per tende. Il dispositivo è in grado di monitorare la velocità dell’aria e quando questa diventa troppo elevata, mandare un segnale alla centralina che le chiuderà automaticamente.
In questo modo non rovinerete le vostre tende da sole e non dovrete preoccuparvi se si alza un vento forte e siete fuori casa. Può lavorare con temperature estreme, dai -20° ai +70°, inoltre la protezione IP44 ne garantisce una buona impermeabilità e resistenza alle intemperie.
Vista la sua installazione non proprio semplice vi consigliamo di acquistarlo solo se avete una centralina meteo e avete delle conoscenze base di elettronica.
Pro
Utile: Potete collegare questo anemometro alla centralina per attivare la chiusura automatica delle tende da sole in modo da salvaguardarle da eventuali danni causati dal forte vento.
Resistente: Può lavorare con temperature estreme dai -20° ai 70°, quindi sarà possibile usarlo per tutto l’anno senza doverlo sostituire.
Impermeabile: Il livello di protezione IP44 garantisce una buona resistenza alla pioggia e alla polvere.
Alimentazione: Una volta collegato alla centralina non avrà bisogno di alcuna alimentazione supplementare per poter funzionare.
Contro
Installazione: Se non siete pratici con il fai da te e l’elettronica potreste avere qualche difficoltà a montare correttamente l’anemometro.
Tra i migliori anemometri del 2020 il Trotec si distingue per le sue performance davvero elevate che lo rendono adatto ad un utilizzo professionale. Il modello si presenta con un ampio display LCD retroilluminato che vi permette di leggere accuratamente tutte le rilevazioni effettuate, anche in condizioni di scarsa visibilità.
Potrete utilizzarlo per misurare la velocità, la portata, la pressione e la temperatura dell’aria, visualizzando anche due dati contemporaneamente sullo schermo in modo da poter fare dei confronti accurati.
Il prodotto si rivela estremamente preciso in tutte le sue misurazioni, inoltre grazie alla sonda tubo di Pitot potrete usarlo anche con nei condotti di aerazione. Nel prezzo è inclusa anche una comoda e robusta valigetta per il trasporto. Se non sapete dove acquistare l’anemometro Trotec a prezzi bassi, potete cliccare sul link riportato qui di seguito.
Pro
Professionale: Permette di effettuare rilevazioni di velocità, portata, pressione e temperatura dell’aria con estrema precisione.
Schermo: L’ampio display LCD retroilluminato vi consente di controllare tutti i parametri con precisione, senza perdere neanche un dettaglio, anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Dotazione: Nel prezzo è inclusa una valigetta per il trasporto dell’anemometro che potrete usare per tenerlo al sicuro dalla polvere quando non lo utilizzate. Troverete anche un tubo di Pitot ideale per la misurazione dell’aria nei condotti.
Contro
Prezzo: Non è il più economico sulla piazza, specialmente se acquistato nuovo. Se non siete professionisti vi consigliamo di dare un’occhiata a qualche altro prodotto.
Se state cercando un modello digitale, ma non sapete quale anemometro comprare allora possiamo consigliarvi questo Proster, tra i più venduti proprio per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo.
Sebbene non sia un prodotto professionale, per un utilizzo hobbistico e sportivo è più che sufficiente in quanto permette di rilevare diversi valori come la velocità del vento e la temperatura con buona precisione. È particolarmente indicato per le attività outdoor come la barca a vela, il deltaplano e il tiro con l’arco, ma nulla vieta di usarlo durante le passeggiate nel caso siate appassionati di meteorologia.
La ventolina a sei lame e il comodo display LCD vi permettono di verificare le varie rilevazioni effettuate, inoltre sarà possibile sfruttare diverse funzioni come lo spegnimento automatico e il salvataggio temporaneo dei dati.
Pro
Qualità-prezzo: Si tratta di un buon anemometro da utilizzare per i vostri hobby o per gli sport all’aperto, in grado di garantire performance soddisfacenti ad un costo ridotto.
Display: L’ampio schermo vi consente di controllare attentamente le rilevazioni effettuate, anche al buio grazie alla retroilluminazione.
Preciso: La ventolina 6 lame aumenta la precisione del prodotto nella misurazione della velocità del vento con un intervallo dai 0,7 ai 30 m/s.
Contro
Materiali: I componenti non sono proprio di altissima qualità, specialmente i tasti che ogni tanto non funzionano correttamente.
Acquista su Amazon.it (€17.99)
Stazione Meteorologica con Anemometro
5. Bresser Weather Center Stazione Meteorologica 5 in 1
Una stazione meteorologica con anemometro venduta ad un prezzo molto conveniente, adatta a tutti gli appassionati di meteo che amano controllare i vari parametri stando comodamente in casa. La stazione è completamente radiocontrollata, quindi potrete ricevere i vari dati in modo preciso e accurato in tempo reale.
Tra questi troverete la temperatura, la pressione atmosferica e i dati sulle precipitazioni, inoltre grazie all’anemometro da montare sul tetto o sul balcone potrete verificare anche la velocità dell’aria. La stazione si presenta con un display molto ampio retroilluminato e un design piacevole che si adatta a qualsiasi tipo di arredamento, anche a quelli più ricercati.
Sarà anche possibile impostare un allarme individuale per i valori massimi e minimi, la stazione vi avviserà con un segnale acustico e uno luminoso una volta raggiunti. Nella confezione troverete tutto il necessario per il montaggio dell’anemometro.
Pro
Completa: La stazione meteorologica di Bresser vi permette di verificare tantissimi dati, compresa la velocità del vento grazie al anemometro incluso nel prezzo.
Radiocontrollato: Il dispositivo vi permette di ricevere tutte le rilevazioni in tempo reale.
Display: Sull’ampio schermo retroilluminato potrete verificare i dati ricevuti con precisione, anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Allarme: Potete impostare un segnale luminoso e acustico che vi avviserà quando i parametri raggiungono i loro valori minimi o massimi.
Contro
Poco preciso: Sul calcolo di alcuni valori il prodotto può sbagliare, ma d’altronde non è un anemometro professionale.
L’anemometro Netatmo si può abbinare alla stazione meteo della stessa marca per ampliare il numero di informazioni registrate, aggiungendo quelle sulla velocità dell’aria e tenere d’occhio l’evoluzione del vento nel tempo.
Si presenta con un design innovativo che potrà darvi molte soddisfazioni, specialmente se amate la tecnologia. Grazie alla pratica app per smartphone, potrete accedere ai dati dell’anemometro in tempo reale e controllarli ogni volta che vorrete, inoltre sarà possibile impostare un allarme per venire avvisati ogni volta che si alza il vento.
Questa funzione torna molto utile, specialmente se avete un gazebo o avete allestito dei tendaggi fuori dalla vostra abitazione. Il Netatmo vanta un raggio molto ampio che arriva fino a 100 metri, quindi potrete rilevare i valori anche se viene montato lontano dalla stazione meteo.
Pro
Design: L’anemometro si presenta con un look moderno, ideale se amate la tecnologia e state cercando un prodotto all’avanguardia.
Raggio: Può inviare informazioni sulla velocità del vento alla stazione meteorologica da ben 100 metri di distanza.
Smartphone: Grazie alla pratica app potrete verificare tutti i valori sullo schermo del vostro cellulare, inoltre sarà possibile impostare un allarme che si attiverà quando il vento si alza.
Contro
Limitato: Non vi conviene acquistarlo se non possedete una stazione metereologica Netatmo.
Materiali: In quanto a resistenza e longevità si possono trovare prodotti migliori.
Testo è una marca molto apprezzata nel campo delle misurazioni meteorologiche, in grado di produrre dispositivi professionali ed ‘entry level’. L’anemometro qui recensito è una buona via di mezzo che potrà far felici gli hobbisti e gli sportivi più esigenti, in cerca di un prodotto portatile molto preciso.
Il design a elica permette di ottenere rilevazioni sulla velocità dell’aria accurate e in diverse unità di misura, inoltre potrete anche controllare la temperatura dai -10 ai 45°. Il design compatto vi consente di portarlo con voi ovunque andiate oppure di montarlo su un drone.
È particolarmente indicato per le attività outdoor come la vela o il deltaplano, ma potrete sfruttarlo anche per rilevazioni durante le vostre passeggiate all’aperto. Per controllare i valori rilevati dovrete scaricare l’app per smartphone e collegare i due dispositivi tramite Bluetooth.
Pro
Preciso: La presenza dell’elica consente di rilevare la velocità dell’aria con precisione, con una risposta rapida che va dai 0 ai 30 m/s.
Prezzo: Nonostante sia un prodotto Testo, si presenta con un costo ridotto ideale se state cercando di risparmiare o avete un budget ridotto.
Connettività: Collegando al dispositivo il vostro smartphone tramite Bluetooth potrete controllare tutti i valori rilevati dall’anemometro in tempo reale.
Contro
Istruzioni: Il manuale non offre spiegazioni esaustive su come configurare l’anemometro e utilizzare l’app al meglio.
Se volete risparmiare il più possibile e non avete bisogno di fare misurazioni precise, allora vi possiamo consigliare questo anemometro digitale di Neoteck. Tutte le informazioni rilevate si potranno visualizzare sul pratico schermo LCD retroilluminato, sul quale verrà riportata anche la carica della batteria.
L’elica a sei lame permette di ottenere delle rilevazioni sulla velocità del vento abbastanza precise, così come la temperatura, sebbene non potete aspettarvi gli stessi risultati di un modello professionale. La risposta è comunque molto buona, infatti è in grado di calcolare la velocità con un intervallo di tempo dai 0 ai 30 m/s.
Il prodotto è stato progettato con un occhio di riguardo per le attività all’aperto, infatti può calcolare il freddo del vento, inoltre non necessita di alcuna connessione con smartphone per poter funzionare, ideale se cercate un modello pratico da poter portare con voi durante le vostre uscite sportive.
Pro
Pratico: Ideale se state cercando un anemometro senza troppi fronzoli e dalle dimensioni compatte che potrete portare con voi quando uscite per fare un po’ di sport all’aperto.
Display: Lo schermo retroilluminato vi consente di verificare tutte i dati rilevati in tempo reale anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Prezzo: Probabilmente è l’anemometro più economico in circolazione, consigliato se state cercando un modello ‘entry level’ e non volete spendere troppo.
Contro
Poco preciso: Non potete aspettarvi le stesse performance di anemometri professionali molto più costosi.
Se avete fatto una comparazione tra le offerte sul mercato, ma non sapete come scegliere un buon anemometro, allora potrebbe tornarvi utile qualche consiglio pratico. Come avrete potuto notare, ci sono davvero tantissime tipologie di anemometro, per questo non è facile capire quale scegliere. Molto dipende dalle vostre esigenze, tenendo conto che i modelli professionali costano decisamente di più rispetto a quelli adibiti ad un uso hobbistico.
Il nostro suggerimento principale come sempre è quello di puntare su prodotti con un buon rapporto qualità-prezzo, in modo da non spendere troppo, investendo bene i vostri risparmi in un articolo che può darvi soddisfazioni nell’utilizzo. In generale gli anemometri si distinguono tra quelli digitali e quelli analogici, inoltre esistono sul mercato modelli in grado di funzionare solo con stazioni meteo e altri che devono necessariamente interfacciarsi con uno smartphone. Vediamo quali sono le caratteristiche di queste categorie.
Anemometro analogico
Probabilmente avrete visto in qualche casa di campagna il classico anemometro con le tre coppette che girano su un perno a seconda della velocità del vento. Questi modelli sono molto comuni e vengono solitamente utilizzati per misurare il vento e correre ai ripari nel caso questo diventi davvero troppo forte.
Se abitate in una casa fuori città e avete un bel giardino con un gazebo e dei tendaggi, allora potrà tornarvi molto utile tenere un anemometro all’esterno, così potrete tenere sotto controllo la velocità del vento. Il vantaggio dei modelli analogici sta nella loro semplicità e soprattutto nel montaggio che non richiede particolari conoscenze nel campo dell’elettronica.
I lati negativi sono le dimensioni, spesso un po’ ingombranti e l’utilizzo limitato in confronto ai più moderni anemometri digitali. Alcuni modelli analogici si possono montare sulle centraline delle tende da sole, in modo da attivare la chiusura automatica quando la velocità del vento aumenta esponenzialmente.
Anemometro digitale
Con le recenti tecnologie anche gli anemometri si sono evoluti, infatti sul mercato ci sono moltissimi modelli digitali capaci di rilevare diverse informazioni con estrema precisione. Solitamente si presentano con dimensioni molto compatte e a differenza di quelli analogici si possono portare ovunque in quanto non richiedono un posto fisso per poter funzionare.
Oltre alla velocità del vento, sono in grado di fornire informazioni sulla temperatura e sulla pressione. Ci sono alcune differenze tra i vari modelli, infatti alcuni si presentano con un display LCD sul quale è possibile controllare le informazioni in tempo reale, altri invece richiedono la connessione allo smartphone tramite Bluetooth.
Questi ultimi da un lato sono più compatti in quanto non dispongono di uno schermo, dall’altro sono più difficili da configurare. Uno dei vantaggi delle app per smartphone è la possibilità di usare diverse funzioni come l’allarme che vi avvisa nel caso i valori rilevati raggiungono il massimo o il minimo.
Se non amate particolarmente app e smartphone però vi consigliamo di puntare su quelli con schermo LCD. Per quanto riguarda la precisione, i modelli professionali sono molto più accurati, ma si presentano con un prezzo di vendita davvero molto alto. Se cercate un anemometro da usare per il vostro hobby o per lo sport all’aperto potete puntare su un prodotto meno costoso.
Stazioni meteorologiche con anemometro
Questa combinazione si può trovare sia in dei kit dal prezzo conveniente, oppure sarà necessario comprare i vari pezzi separatamente. Fate molta attenzione con alcuni anemometri analogici da montare sul tetto o sul balcone, in quanto possono venire venduti senza la stazione meteorologica necessaria per il loro funzionamento.
Il vantaggio della stazione meteorologica con anemometro sta nella possibilità di ricevere tutte le informazioni possibili sul meteo esterno, comprese quelle sulla velocità. I modelli più tecnologici si possono collegare alla rete domotica e usarli tramite i comandi vocali di Alexa o di altri assistenti.
Le stazioni di questo tipo non sono proprio precisissime nella rilevazione dei dati, infatti sono progettate per gli appassionati che amano tenere sotto controllo il meteo stando comodamente seduti sul divano. Sono anche degli oggetti d’arredamento piacevoli, specialmente se sistemati in salotto.
Domande frequenti
Cosa misura l’anemometro?
L’anemometro è uno strumento utilizzato per misurare la velocità dell’aria, particolarmente utilizzato nel campo della meteorologia come in quello nautico e dell’aeronautica. I modelli digitali più moderni permettono di misurare anche la temperatura dell’aria e la pressione. La velocità dell’aria viene misurata in Km/h in alcuni casi e in altri in nodi (knots). La precisione delle misurazioni è determinata dalla qualità dell’anemometro, dai suoi materiali e dai sensori utilizzati per la sua costruzione.
Quanto costa un anemometro?
Dipende molto dalla tipologia e dalla qualità. Solitamente quelli digitali si presentano con un prezzo che va dai 15 ai 70 € per quelli entry level, mentre i prodotti professionali vanno dai 150 ai 200 €. Ovviamente vi invitiamo a regolarvi in base alle vostre esigenze, chiaramente se non dovete farne un uso intensivo non vi conviene spendere così tanto per comprare questo dispositivo. Un buon anemometro ‘entry level’ si può adattare sia alle esigenze hobbistiche sia a quelle sportive.
Dove comprare l’anemometro?
Potete comprare un anemometro in qualsiasi negozio di utensili da giardino, sebbene si possano trovare anche in alcuni negozi con sezioni dedicate allo sport outdoor. Trattandosi di oggetti molto utilizzati in campo nautico, potrete trovarli anche in negozi che vendono articoli per la navigazione. Una buona soluzione è acquistare online, in quanto potrete trovare tantissimi modelli prodotti da varie marche, oltre ad offerte molto convenienti che vi permettono di risparmiare.
È difficile usare l’anemometro?
La maggior parte dei modelli moderni effettuano automaticamente il calcolo in km\h o in nodi, quindi non dovrete fare altro che puntare l’anemometro verso l’alto e poi controllare il display LCD per vedere i dati rilevati. Alcuni modelli si possono collegare allo smartphone tramite Bluetooth, quindi dovrete scaricare un app che vi permetterà di visualizzare tutti valori calcolati. Le funzioni sono abbastanza elementari, infatti i modelli digitali non hanno più di due o tre tasti.
È difficile montare un anemometro analogico?
No, ma dovete controllare che nella confezione ci sia tutto il necessario per effettuare il montaggio correttamente. Munitevi comunque di un trapano in quanto se volete montare l’anemometro sul balcone o sul tetto dovrete necessariamente creare dei fori per poter piazzare le viti.
In linea di massima potrete effettuare l’installazione anche se non avete particolare dimestichezza con il fai da te, a patto che non ci siano collegamenti elettrici con la centralina delle tende o con quella metereologica per i quali potreste aver bisogno di qualche conoscenza nel campo dell’elettronica.
Come funziona un anemometro
Il termine anemometro deriva dalle parole greche ‘anemos’ e ‘metron’ che rispettivamente si traducono in italiano con vento e misura, quindi potremmo dire che non è altro che un ‘misuravento’. In effetti questo dispositivo viene utilizzato soprattutto per questo scopo, permette infatti di calcolare la velocità del vento o di un gas attraverso il rilevamento dei cambiamenti nell’atmosfera.
I primi strumenti per il calcolo della velocità erano simili a delle banderuole, mentre nel XIX secolo fu inventato il primo anemometro moderno con il classico disegno a tre coppette. Come funzionano questi dispositivi? Molto semplice, fondamentalmente il vento viene raccolto nelle coppette, spingendole e facendole roteare su un perno. La rotazione si trasforma poi in una grandezza elettrica che di solito viene calcolata in km/h o altre unità di misura che servono per convertire in numero tale grandezza.
Un’altra unità famosa sono i nodi, particolarmente utilizzati nella navigazione e nell’aeronautica per calcolare con precisione la velocità del vento. Per poter funzionare correttamente l’anemometro deve essere sistemato sul tetto di un edificio in uno spazio libero senza palazzi o alberi che possono ostacolare il vento alterandone così la velocità, riportando di conseguenza dati poco precisi.
Gli anemometri digitali dispongono di sensori o di eliche a sei lame che permettono di rilevare la velocità e di riportare le informazioni sul display LCD o sullo smartphone (tramite l’uso di un’app) in tempo reale.
Come costruire un anemometro
Sebbene possa sembrare complesso, costruire un anemometro semplice è più facile di quanto possiate credere bastano bicchieri di carta, cannucce e una matita. Il principio dell’anemometro sta nell’avere degli oggetti capaci di ‘raccogliere’ il vento al punto da poter ruotare su un perno, quindi non dovrete fare altro che prendere quattro bicchieri creare un piccolo foro laterale dal quale far passare la cannuccia.
Una volta inserite le cannucce nei bicchieri dovrete prenderne uno nuovo e forarlo alla base e ai corrispettivi lati. Ora non dovrete fare altro che collegare i quattro bicchieri con le cannucce a questo bicchiere. Una volta fatto ciò assicuratevi che tutte le cannucce siano ben salde, bloccandole con del nastro adesivo.
Adesso non vi resta che inserire una matita dalla parte della gomma nel foro alla base del bicchiere centrale, bloccandola con uno spillo. La matita e il bicchiere centrale fungeranno da perno intorno al quale gireranno gli altri quattro bicchieri ogni qual volta che il vento si alzerà. Ovviamente non potete aspettarvi una grande resistenza e potreste vedere i bicchieri volare via con sferzate di vento particolarmente forti. Rimane comunque un esperimento divertente da fare, giusto per osservare come funziona un anemometro prima di acquistarne uno vero e proprio.
Bussole – Guida agli acquisti, Opinioni e Comparazioni
Sebbene spesso siano inserite in smartphone o tablet, le bussole in formato ‘app’ non sono proprio le più affidabili sulla piazza. Per questo gli appassionati di orienteering o i provetti marinai preferiscono affidarsi a vere e proprie bussole analogiche o digitali in grado di fornire indicazioni precise. Se state cercando anche voi il modello giusto, ma non sapete come orientarvi sul mercato allora troverete molto utile questa nostra pagina contenente consigli d’acquisto e comparazioni. Non avete tempo di leggerla tutta? Nessun problema, vi proponiamo subito la Nautical World – Bussola Meridiana in Ottone 7,6 cm, un articolo da regalo davvero spettacolare venduto a un prezzo conveniente. In alternativa la Celestron Trek Guide – Bussola Digitale potrà fare al caso vostro se amate il trekking.
Non possiamo definirla la migliore bussola dell’anno, in quanto il suo utilizzo pratico viene messo in ombra dall’estetica. Nonostante questo, il modello di Nautical World convince per il suo rapporto qualità-prezzo che la rende estremamente conveniente. Si presenta come una bussola nautica dettagliatissima in ottone massiccio, con un design spettacolare che non mancherà di sorprendere gli amanti della navigazione.
La scatola sottostante si può aprire e usare come contenitore per oggetti, una soluzione elegante da tenere in salotto, nello studio o nel proprio ufficio. Sebbene sia un soprammobile, la bussola e la meridiana sono completamente funzionanti, puntando sempre verso il nord.
Possiamo consigliarvela come idea regalo per qualche amico o familiare appassionato di navigazione, mentre se cercate una bussola da tenere sulla vostra imbarcazione meglio cercare altre offerte tra i modelli venduti online.
Pro
Estetica: La bussola nautica in ottone si presenta con un design davvero accattivante che potrà fare la felicità di tutti gli amanti della navigazione.
Funzionante: Nonostante sia un oggetto estetico, la meridiana e la bussola sono funzionanti, quest’ultima punterà sempre verso il nord.
Scatola: Realizzata in palissandro, la scatola aumenta l’eleganza dell’articolo e permette di inserire diversi oggetti al suo interno.
Costo: Venduta a prezzi bassi, si rivela un’ottima idea regalo.
Contro
Poco pratica: Basta dare un’occhiata alla bussola per capire che non si tratta proprio di un oggetto pratico da portare sulla propria imbarcazione.
Tra le migliori bussole del 2020 la Celestron ci ha convinto pienamente per la sua praticità d’utilizzo e per la varietà di funzioni che la rendono estremamente versatile. Si presenta con un design compatto e con un largo quadrante sul quale è possibile leggere tutte le informazioni utili.
Ve la consigliamo specialmente se amate il trekking, in quanto oltre a una bussola digitale molto precisa, questo articolo vi permette di controllare la pressione barometrica, la pressione sul livello del mare, la temperatura e le previsioni meteo. Avrete a disposizione quindi tutte le informazioni necessarie per poter affrontare diversi percorsi e organizzare le vostre avventure all’aperto.
Non manca l’orologio, sempre molto utile per tenere d’occhio l’ora e regolare la durata del percorso. L’unica funzione che lascia a desiderare è l’altimetro, sufficiente per qualche salita leggera, ma poco preciso per vere e proprie scalate in montagna. Se non sapete dove acquistare il prodotto nuovo, cliccate sul link riportato qui di seguito.
Pro
Funzioni: Oltre alla bussola potrete trovare tantissime funzioni ideali per l’escursionismo come le previsioni meteo, il barometro e la temperatura esterna.
Quadrante: Ampio e luminoso, vi permette di controllare tutte le informazioni in modo preciso anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Pratico: Le dimensioni compatte e il funzionamento intuitivo rendono l’articolo estremamente facile da usare e da trasportare.
Prezzo: Difficile trovare una bussola digitale multifunzione venduta a un costo così basso.
Contro
Altimetro: Nonostante la bussola sia molto precisa, lo stesso non si può dire della funzione altimetro che poco si adatta alle scalate in montagna.
Se amate l’escursionismo e state cercando una soluzione pratica per portarvi dietro meno strumentazione possibile, allora potete dare un’occhiata a questo orologio con bussola firmato Casio. Oltre a fornire l’ora precisa, il modello è dotato appunto di una bussola precisa, con tutte le direzioni della rosa dei venti ideale per trovare subito la giusta strada quando ci si avventura all’aperto.
Tra le altre funzioni troviamo il termometro capace di indicare la temperatura dai -10° ai 60° C, molto utile per le escursioni ad alta quota. Non manca la funzione sveglia impostabile su cinque allarmi giornalieri e ovviamente la possibilità di controllare il calendario.
Il design del prodotto è di buon livello, con pulsanti laterali che rendono l’utilizzo intuitivo e un quadrante retroilluminato. I materiali sono nella media, sebbene possano resistere all’acqua fino a 200 metri, i componenti lasciano un po’ a desiderare in quanto a longevità.
Pro
Multifunzione: Questo prodotto potrà fare davvero al caso vostro se state cercando un orologio con bussola elettronica da usare per il trekking, l’escursionismo o altre attività all’aperto.
Temperatura: Mostra precisamente quella esterna dai -10° ai 60° C, utile per regolarsi sul percorso da intraprendere e coprirsi adeguatamente.
Bussola: Ben visibile sul quadrante e molto precisa, consente di trovare subito la giusta direzione durante le vostre avventure outdoor.
Sveglia: Impostabile su cinque allarmi giornalieri e con funzione snooze, utile per programmare delle soste con tempo limitato.
Contro
Materiali: Sebbene sia impermeabile, questo orologio lascia un po’ a desiderare in quanto a resistenza e a durevolezza nel tempo.
Questo modello professionale si presenta con un design di alta qualità ideale per la navigazione nautica. Nonostante i materiali siano in metallo e quindi molto resistenti, la bussola si rivela più economica rispetto ad altri modello simili, con un rapporto qualità-prezzo davvero invidiabile.
Il quadrante a bagno d’olio assicura una durata più lunga nel tempo e una capacità di resistere alla pressione molto elevata, ideale per un utilizzo intensivo della bussola. L’inclinometro a bolla permette di tenere sotto controllo l’ondeggiamento dell’imbarcazione e l’effetto della marea.
È presente anche un comodo attacco per il treppiede, indispensabile per poter sistemare correttamente la bussola e tenerla stabile durante la navigazione. Oltre all’utilizzo nautico, questa bussola professionale si presta bene per la geologia, infatti i pareri degli utenti a riguardo sono stati molto positivi.
Pro
Qualità-prezzo: Non si trova facilmente una bussola professionale venduta a un prezzo così conveniente, ideale se volete risparmiare senza rinunciare alla qualità costruttiva dei materiali.
Bagno d’olio: Il quadrante della bussola si rivela estremamente resistente e durevole, in grado di fornire indicazioni sempre precise.
Versatile: Si potrà usare sia per la navigazione nautica sia per la geologia grazie all’inclinometro con bolla che segnala la pendenza degli oggetti sui quali viene posizionata. È anche possibile montarla su un treppiede.
Contro
Custodia: Alcuni utenti avrebbero gradito la presenza di una custodia per il trasporto della bussola.
Se non sapete quale bussola comprare e state cercando un modello versatile per le vostre escursioni, vi possiamo consigliare questo modello militare prodotto da Landnics. Il suo costo basso si unisce ad un design pratico e compatto, ma allo stesso tempo resistente.
Grazie all’igrometro e al termometro, potrete utilizzarla per tutte le vostre attività all’aria aperta, con un occhio di riguardo per l’escursionismo outdoor e per il campeggio. Le dimensioni compatte vi consentono di portarla comodamente in tasca, chiudendola grazie all’apposito meccanismo per evitare che il quadrante si rovini durante il trasporto.
È possibile sistemarla su un sostegno, quindi ottima anche per usarla mentre si va in bicicletta. Il design mimetico potrà risultare molto accattivante se amate il mondo militare o se voi stessi fate parte di un corpo dell’esercito.
Pro
Design: Le misure compatte la rendono facile da trasportare ovunque si vada, potrete tenerla in tasca o montarla sulla vostra bicicletta con un sostegno.
Funzioni: Oltre alla bussola precisa potrete sfruttare il termometro e l’igrometro per misurare la temperatura e l’umidità ambientale. Sono presenti anche la livella, un riflettore per la luce del sole e addirittura una lente d’ingrandimento per trovare subito le coordinate sulla mappa.
Qualità-prezzo: Il costo basso si unisce a una buona resistenza costruttiva che permette alla bussola di durare nel tempo.
Contro
Pesante: Può risultare abbastanza pesante da tenere in mano, specialmente se non siete dotati di molta forza fisica.
Una spettacolare bussola solare venduta a un prezzo molto conveniente, particolarmente consigliata per fare un bel regalo ad un appassionato di navigazione o di oggetti con un look d’epoca.
Nello specifico, viene utilizzata per trovare l’ora del giorno usando la posizione del sole, quindi può risultare un po’ obsoleta vista la presenza di moderne tecnologie. Il design in ottone massiccio con numeri romani per segnalare l’ora è davvero molto piacevole da vedere, sebbene nella pratica potrebbe risultare alquanto scomodo.
Oltre alla bussola con la rosa dei venti si troverà un’elegante meridiana che si potrà aprire e chiudere a piacimento, così come lo gnomone e la piastra superiore. Il dispositivo risulta molto solido e resistente, ma allo stesso tempo abbastanza pesante.
Pro
Esteticamente piacevole: Il design d’epoca potrà fare la soddisfazione di tutti gli appassionati di navigazione o di congegni del passato. Un bel soprammobile da tenere in un salotto arredato con gusto, in uno studio o in un ufficio.
Solida: Realizzata in pesante ottone, questa bussola promette molto bene in quanto a durevolezza e resistenza nel tempo.
Precisa: Sarà possibile usarla per trovare l’ora giusta calcolandola in base alla posizione del sole.
Contro
Poco pratica: Si tratta di una bussola solare poco indicata per un utilizzo pratico, in quanto prodotta per essere tenuta in casa come oggetto di abbellimento.
Tra i modelli più venduti troviamo questa bussola professionale dal design pratico, ideale se amate le escursioni e l’orienteering con mappe topografiche. Si rivela molto precisa grazie al funzionamento liquido e all’ago magnetico che punterà sempre verso nord.
Le sue dimensioni compatte vi permettono di portarla in tasca, nello zaino o addirittura appenderla al collo per averla sempre a portata di mano durante le vostre escursioni all’aperto. Insieme alla bussola troverete una pratica lente d’ingrandimento che potrete usare per verificare il percorso e pianificare l’itinerario, controllando precisamente tutte le informazioni sulla mappa topografica.
La lunetta girevole consente di impostare le coordinate con gradazioni fino a 2 gradi, inoltre i fori sulla bussola cartografica vi consentono di segnare con precisione tutti i punti di sosta sulla mappa.
Pro
Pratica: Il design compatto vi consente di portare la bussola facilmente ovunque andiate, potrete anche appenderla al collo con il cordino e tenerla sempre pronta all’uso.
Ottima per le mappe: La lente d’ingrandimento vi permette di ingrandire i punti d’interesse sulla mappa, inoltre potrete segnarli con penna o matita grazie ai fori sulla bussola.
Precisa: Una buona soluzione per le classi di orienteering o per gli appassionati di escursionismo, la bussola indicherà sempre la giusta direzione grazie al suo funzionamento liquido e all’ago magnetico.
Contro
Materiali: Non è proprio la bussola cartografica più resistente sul mercato, ma visto il prezzo conveniente non si può chiedere di più.
Nella nostra classifica non manca una buona bussola economica per gli amanti delle immersioni. Questo modello subacqueo dalle dimensioni compatte si può facilmente sistemare su cinturini di orologi oppure semplicemente al braccio, in modo da poterla sempre controllare durante le proprie avventure subacquee.
Sebbene sia stata progettata per utilizzo subacqueo, nulla vieta di sfruttare la bussola per escursioni sulla terraferma in modo da trovare la giusta direzione sulle mappe. Il quadrante della bussola è molto facile da leggere, inoltre i punti cardinali saranno illuminati per garantirvi un orientamento preciso anche in situazioni di scarsa luminosità.
Sorprende la resistenza della clip che permette di tenerla legata ad altri oggetti per molto tempo senza preoccuparsi di rovinarla. Il suo unico difetto sta nei bordi che possono dare fastidio al polso se applicata ad un orologio, problema che potete aggirare smussandoli con una limetta.
Pro
Subacquea: Uno strumento ideale per le proprie immersioni, in quanto potrete facilmente trovare la direzione e vedere i punti cardinali chiaramente grazie al sistema di retroilluminazione.
Clip: Resistente e pratica, la clip vi consente di sistemare la bussola su un orologio, su un cinturino o sulla mappa topografica in modo da averla sempre con voi.
Precisa: Nonostante il prezzo molto conveniente, questa bussola si rivela estremamente precisa nelle indicazioni.
Contro
Fastidiosa: La clip un po’ ‘dura’ può dare fastidio al polso, quindi vi consigliamo di smussarla a seconda delle vostre esigenze.
Funzioni: Sebbene si possa usare per l’escursionismo, rispetto ad altre bussole sul mercato questa non presenta molte funzioni utili.
Se avete fatto una comparazione tra le offerte, ma non sapete ancora come scegliere una buona bussola allora siete arrivati nella parte giusta della nostra guida. Qui potrete trovare utili consigli che vi aiuteranno a capire quale modello può fare al caso vostro, così potrete acquistare quello giusto e investire bene i vostri risparmi.
Il nostro suggerimento principale è quello di puntare sempre sul modello con il miglior rapporto qualità-prezzo, in modo da non spendere troppo e trovarvi tra le mani una bussola resistente ed affidabile. In generale questi articoli non costano molto, quindi con una cifra ragionevole potrete comunque acquistare un prodotto professionale.
Bisogna però fare una distinzione tra le varie bussole, in quanto alcuni modelli possono andare bene per alcune attività, ma rilevarsi inutili per altre. Ci sono anche bussole digitali che dispongono di diverse funzioni, vediamo quindi quali sono le tipologie e le caratteristiche principali di cui tenere conto.
Bussole per la navigazione
La prima distinzione da fare nella scelta di una bussola si basa sulla vostra attività preferita. Se state cercando un modello per la navigazione in mare, allora dovrete puntare su una bussola professionale munita di inclinometro.
Solitamente i modelli per la navigazione sono analogici e si possono montare su un treppiede per poter tenerli ben stabili, rendendo più facile il controllo delle informazioni. L’inclinometro è indispensabile per controllare l’oscillazione dell’imbarcazione in base alla marea e alle onde, molto utile specialmente sulle barche a vela o sulle imbarcazioni di medie o grandi dimensioni.
Attenzione perché sul mercato ci sono molte bussole ‘nautiche’ in ottone molto belle da vedere, ma che risultano davvero poco pratiche. Questi modelli solitamente venduti come oggetti estetici, rimangono delle buone idee regalo o soprammobili da tenere in salotto, in ufficio o nel proprio studio.
Bussole per escursionismo
Passando alle bussole per l’escursionismo, possiamo trovare dei modelli digitali e analogici. Quelli digitali sono molto comodi in quanto dispongono di diverse funzioni adatte alle avventure outdoor come l’altimetro, il barometro e l’igrometro. Lo svantaggio delle bussole digitali è che spesso alcune funzioni si rivelano più o meno precise di altre.
Le bussole analogiche per l’escursionismo sono molto precise, inoltre si presentano con dimensioni molto compatte che permettono di portarle ovunque si vada. Non hanno le funzioni dei modelli digitali, ma si rivelano più resistenti e affidabili. Se amate affrontare percorsi che prevedono scalate su colline o montagne, allora vi consigliamo di optare per una bussola digitale che sia munita di altimetro, calcolo della temperatura e previsioni meteo.
Per l’orienteering invece è meglio puntare su un modello analogico, in quanto sarà più facile usarlo con mappe topografiche. Sul mercato potrete trovare anche delle bussole per le immersioni subacquee completamente impermeabili e di dimensioni così compatte da poterle legare al proprio orologio.
Design
Dato che si tratta di oggetti da portare con voi durante le vostre avventure in mare o nella natura, vi consigliamo di puntare su bussole dal design compatto e soprattutto leggere. Ci sono dei modelli estremamente resistenti che però risultano un po’ pesanti e quindi poco indicate per le lunghe camminate al sole.
In generale sono le bussole nautiche quelle meno ‘pratiche’ a livello di dimensioni e di peso, a differenza dei modelli per le immersioni e le escursioni che spesso si possono mettere semplicemente in tasca o addirittura portare al collo con un cordoncino.
Orologi e bussole
Molti orologi digitali includono anche la funzione ‘bussola’, ma vi invitiamo a valutare prima l’effettiva precisione di quest’ultima. Se l’idea di avere un orologio da polso multifunzione vi sembra accattivante, scegliete un modello che abbia sul quadrante i punti cardinali della rosa dei venti ben delineati, in modo da poter usare al meglio la bussola digitale e le altre funzioni per l’orientamento.
Questi orologi spesso non sono prodotti con materiali particolarmente resistenti, quindi se fate escursionismo vi consigliamo comunque di portare con voi una bussola di riserva in modo da poter far fronte alle emergenze nel caso l’orologio si rompa durante il percorso.
Domande frequenti
Chi ha inventato la bussola?
Questa domanda sembra generare parecchie polemiche nel mondo della navigazione e dell’escursionismo, in quanto non esiste proprio una risposta universalmente accettata. Sembra però che l’inventore della bussola sia Flavio Gioia, un italiano originario di Amalfi, sebbene ci siano diversi dubbi in merito. Le prime bussole venivano usate dai cinesi, ma non si trattava di strumenti per la navigazione quanto più per l’edilizia. Comunemente si tende a credere che la bussola moderna sia nata dalla collaborazione tra le idee occidentali e quelle orientali.
Perché la bussola indica sempre il nord?
La bussola è dotata di un ago magnetico che viene stimolato dal campo magnetico terrestre creato dal nucleo dello stesso pianeta composta in ferro e nickel. Si può considerare il nucleo terrestre come una grande calamita capace di attrarre i poli opposti, per questo l’ago magnetico della bussola viene sempre attirato dal nord magnetico. Il nord magnetico però è diverso dal vero nord o nord geografico, in quanto subisce una discrepanza di 11° rispetto all’asse di rotazione terrestre.
Quanto costa una bussola?
Le bussole sono strumenti molto comuni, quindi vengono venduti a dei prezzi davvero molto convenienti. I modelli digitali tendono a costare un po’ di meno di quelli analogici, in quanto questi ultimi sono solitamente adibiti ad un utilizzo professionale. In linea di massima però non spenderete più di 40 o massimo 50 € per acquistare una buona bussola. Ci sono anche prodotti per l’orienteering o l’escursionismo molto economici, ma allo stesso tempo precisi che possono costare 20 €.
Dove acquistare la bussola?
Potete comprare una bussola in qualsiasi negozio sportivo, recandovi nella sezione dedicata al campeggio o all’escursionismo. Allo stesso modo le bussole per la navigazione vengono vendute nei negozi per attrezzatura nautica. Un buon sistema per trovare tutti i modelli a prezzi convenienti è comprare online, approfittando delle varie offerte messe a disposizione, in modo da poter puntare su una buona bussola con un rapporto qualità-prezzo ottimale.
Le bussole su smartphone sono precise?
Dipende, ma in generale per l’orienteering e per la navigazione è caldamente consigliato l’acquisto di una bussola vera e propria. Le app possono tornare utili come ‘riserva’ nel caso la bussola vera e propria subisca un guasto, tenete conto che il puntamento potrebbe venire compromesso dai vari componenti del dispositivo. Oltretutto molte app gratuite contengono pubblicità e pop-up fastidiosi che possono complicarvi la vita mentre state cercando di ottenere una misurazione precisa o la direzione.
Come funziona la bussola
Volete acquistare una bussola, ma vi siete sempre chiesti come funziona? Molto semplice, la bussola riesce ad indicare sempre il nord grazie ad un ago magnetizzato che si muove orientandosi verso il campo magnetico del nostro pianeta. La Terra infatti ha un proprio campo geomagnetico che genera una forza molto simile a quella di un magnete.
Se dovessimo tracciare queste linee di ‘forza’ invisibile potremmo vedere che queste saranno perpendicolari in due punti della superficie terrestre, ovvero il nord e il sud, mentre si vedranno delle linee parallele vicino all’equatore. Il campo magnetico ha una componente orizzontale alla quale le bussole magnetiche reagiscono grazie all’attrazione dei poli, proprio come se stessero venendo attratte da una gigantesca calamita.
Come leggere la bussola
Noterete che la bussola dispone di due freccette: la prima è la freccia di orientamento, ovvero quella non magnetica che rimane fissa sul Nord; la seconda freccia invece è quella di direzione che solitamente punta lontano dalla bussola. Al centro troverete l’ago magnetico che verrà attratto dal magnetismo terrestre e vi permetterà di trovare la giusta direzione.
Per poter controllare la direzione, dovete poggiare la bussola sul palmo della vostra mano e muoverlo a destra o a sinistra. Mentre spostate la bussola osservate l’ago magnetico muoversi, poi girate la ghiera della bussola in modo da far coincidere la freccia di orientamento con il nord dell’ago magnetico.
La direzione indicata sarà quella dell’allineamento finale. Bisogna però fare una distinzione tra il ‘vero’ nord e quello ‘magnetico’. Per nord ‘vero’ si intende il punto cardinale dove convergono le linee longitudinali della mappa, ovvero il Polo Nord. La bussola però tenderà a puntare verso il nord magnetico, ovvero verso il campo magnetico del pianeta che ha una discrepanza di 11 gradi dall’asse terrestre. Tenendo conto di questa differenza si dovrà calcolare la giusta distanza, in quanto basta un errore minimo per sbagliare completamente strada!
Come orientarsi con la bussola
Un metodo comune è quello di mettere la bussola sulla mappa e con un righello tracciare una linea tra il punto di partenza e quello di arrivo. Ora posizionando la bussola sul luogo di partenza dovrete muovere la ghiera fino a quando la freccia dell’orientamento non è parallela ai meridiani della mappa. Ora senza toccare la ghiera, dovrete prendere la bussola e tenendola sul palmo della mano ruotare fino a quando l’ago magnetico coincide con la freccia di orientamento.
Ovviamente dovrete imparare a correggere la distanza bisogna usando la calcolatrice, in modo da poter aggiungere e sottrarre la differenza dei gradi rilevati tra il nord magnetico e il nord vero.
La torcia LED può tornare molto utile in casa quando se ne va la corrente o l’intero quartiere subisce un blackout, inoltre è un oggetto indispensabile per chi ama il campeggio o l’escursionismo.
Vi sarà capitato almeno una volta di rimanere senza luce per qualche ora o di dover affrontare il blackout di un intero quartiere. Non sono situazioni preoccupanti, ma è sempre meglio avere in casa tutto il necessario per poter illuminare l’ambiente in modo da poter controllare il contatore o dirigersi verso la porta per uscire dal proprio appartamento nel caso ci si voglia confrontare con il vicinato per capire cosa è successo.
Sebbene i moderni smartphone siano dotati di illuminazione è comunque consigliabile procurarsi una torcia LED con molti lumen in modo da tenere il telefono carico per le chiamate d’emergenza. Se invece volete andare in campeggio o fare qualche escursione notturna allora non potete proprio fare a meno di questo utile oggetto.
In molti acquistano le torce LED più vendute semplicemente per tenerle in macchina per le emergenze e per segnalare la propria presenza agli altri automobilisti nel caso si rimanga fermi su una strada poco illuminata.
La torcia LED quindi può tornare davvero molto utile e in alcuni casi tirarvi fuori da situazioni poco piacevoli. Per questo vi consigliamo di comprarne una scegliendo un modello con il giusto rapporto qualità-prezzo. Continuando la lettura potrete scoprire come funziona una torcia LED e capire quanti lumen occorrono per illuminare con efficacia una zona buia.
Come funziona
La torcia LED è stata creata per sostituire le vecchie torce con lampadina a incandescenza, una tipologia ormai quasi inutilizzata. Sul mercato ormai si trovano solo lampadine LED (light emitting diode) che consumano di meno e sono decisamente più resistenti. Il LED inoltre è in grado di illuminare una zona più ampia e con maggiore chiarezza. Allo stesso modo le lampadine LED costano molto di meno, in quanto negli ultimi anni la tecnologia si è evoluta al punto da poter ridurre i costi di produzione.
Il funzionamento della torcia LED quindi non cambia affatto da quello di un modello ‘classico’ con lampadina incandescente, infatti basterà premere l’interruttore per attivare immediatamente la torcia. Una volta accesa vi basterà puntarla nel punto da illuminare, spegnendola quando non ne avete più bisogno. La torcia LED funziona grazie ad una batteria che si può ricaricare tramite cavo USB o tramite la presa della corrente.
Uno dei vantaggi sta nelle sue dimensioni compatte che permettono di portarla ovunque si vada e di riporla nella propria borsa o nello zaino senza ingombrare troppo spazio. Nel caso però si abbia bisogno di una torcia in grado di illuminare una zona più ampia, si potranno trovare dei modelli di dimensioni più grandi particolarmente adatti per il campeggio. Per le escursioni vi consigliamo un modello di tipo militare facilmente trasportabile e allo stesso tempo molto potente.
I lumen
I lumen stabiliscono la potenza del LED, infatti questa unità di misura spesso si trova anche nelle specifiche di altri articoli che dispongono di una fonte luminosa. Non bisogna confondere i lumen con i watt, infatti mentre con i lumen si misura l’effettiva illuminazione che una torcia può fornire, il wattaggio si usa principalmente per stabilire il consumo energetico della torcia.
Per scoprire quanta distanza in metri può coprire una torcia LED basta usare la formula Lux1/m. Un buon modello deve avere un buon equilibrio tra watt e lumen in modo da poter fornire illuminazione sufficiente senza però consumare troppo la batteria. Una torcia LED di buona qualità di solito dispone di più di 5.000 o 10.000 lumen, mentre quelle meno costose vanno dai 1.000 ai 3.000 lumen.
Per questo la scelta di una torcia LED si dovrà basare principalmente sulle vostre esigenze. Inutile infatti comprare un modello con un numero alto di lumen se dovete semplicemente tenerlo in casa per illuminare l’interno dell’abitazione nel caso vada via la luce.
Allo stesso modo se volete fare escursioni, andare in campeggio o tenere la torcia nella propria automobile allora dovrete puntare su un modello molto potente, sacrificando magari la portabilità e la praticità delle dimensioni. I prezzi delle torce LED non sono molto alti quindi riuscirete sicuramente a risparmiare facendo un buon acquisto.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/04/featured-Come-funziona-una-torcia-LED-e-quanti-lumen-occorrono.jpg6671000Adminhttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngAdmin2020-04-18 00:47:062020-04-18 01:15:38Come funziona una torcia LED e quanti lumen occorrono
I lumen determinano la potenza di illuminazione delle nuove lampadine LED, quindi è importante saperne qualcosa in più, specialmente prima di acquistare una torcia elettrica.
Sugli smartphone c’è praticamente tutto, anche una potente torcia che permette di farsi luce con efficacia quando è buio. Questa funzione però può bastare in alcune situazioni di emergenza in casa, come quando si smarrisce un oggetto e bisogna illuminare sotto i mobili per trovarlo. La torcia del cellulare consuma molta batteria, quindi in caso se ne vada via la corrente o ci sia un blackout nel quartiere è sempre meglio tenere il proprio smartphone carico per poter effettuare chiamate importanti. Lo stesso vale se avete la sfortuna di rimanere fermi con l’automobile in qualche zona fuori città poco illuminata.
Per questo comparare la migliore torcia led può essere una buona idea, così avrete sempre una fonte di illuminazione a portata di mano. Questo oggetto inoltre è indispensabile per andare in campeggio, per qualche escursione notturna nella natura o per delle serate in spiaggia.
Probabilmente avrete visto qualche torcia LED in commercio e vi siete chiesti come si misura la sua potenza. Qui bisogna fare qualche dovuto chiarimento, in quanto spesso si fa confusione tra i watt e i lumen.
I lumen
Quando analizzate la scheda di una torcia LED per capirne le caratteristiche, non soffermatevi troppo sui watt in quanto non sono quelli a stabilire la potenza della torcia e la sua efficacia nell’illuminazione. Il parametro che dovrete controllare sono i lumen, in quanto stabiliscono la quantità di luce emanata dalla lampadina LED all’interno della torcia.
Le lampadine di questo tipo ormai hanno quasi del tutto sostituito quelle incandescenti grazie alla qualità dell’illuminazione e ai bassi consumi. L’illuminazione di qualsiasi dispositivo LED si stabilisce con i lumen. Per esempio una torcia LED di buona qualità per esterni può arrivare fino a 5.000 lumen, sufficienti per illuminare una zona molto ampia. Quelle per interni si attestano intorno ai 1.000 o 2.000 lumen.
I watt
Nel caso delle lampadine LED i watt determinano la quantità di energia che la lampadina consuma prima di arrivare alla massima illuminazione. Si tratta quindi di un’unità di misura da tenere d’occhio per la durata delle batterie e per il tempo di accensione della lampadina. In generale quindi è sempre meglio analizzare i lumen piuttosto che i watt.
La conversione da lumen in watt
Per questa conversione non si usa alcuna forma matematica precisa, in quanto i watt possono variare in base al tipo di tecnologia di illuminazione. Diciamo che in linea di massima una lampadina LED da 200-300 lumen equivale a 2-4 watt mentre una da 2.000 lumen arriva a 20 watt.
Il wattaggio diminuirà sempre di più con le nuove tecnologie per il risparmio energetico, quindi questi valori saranno soggetti a cambiamenti. In generale però le lampadine LED consumano molti meno watt di quelle ad incandescenza che possono arrivare a 250 watt nei modelli più potenti contro i 20 watt di quelle LED.
Conversione da watt in LED
È possibile convertire i watt in lumen moltiplicando il numero di Watt per 100. Questo calcolo è utile nel caso dovete passare dalle lampadine incandescenti a quelle LED, sebbene come la conversione da lumen in watt anche questa non è precisa al 100%.
Come scegliere una buona torcia LED
In base a queste informazioni potete regolarvi su quale torcia LED acquistare. Potreste puntare su un modello da 2.000 lumen in grado di illuminare fino a 500 metri di distanza e con 10 watt. In questo modo avrete a disposizione una torcia potente e che consuma poco, quindi a piena carica potrete usarla per diverse ore.
Ci sono alcuni modelli in grado di regolare l’illuminazione potenziandola e diminuendola in caso di necessità o magari emettere un effetto strobo per segnalare agli altri la propria posizione. Le torce LED costano poco, quindi potrete acquistare un modello di ottima qualità ad un prezzo vantaggioso.
Tenete conto però delle dimensioni, in quanto le torce LED più potenti da 5.000 lumen possono risultare abbastanza ingombranti e quindi inadatte per il trasporto. Questi modelli sono solitamente usati per il campeggio, per organizzare grigliate in giardino o serate in spiaggia.
https://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/04/featured-Tutto-quello-che-c’è-da-sapere-sui-lumen-e-sulla-conversione-in-watt.jpg6671000Adminhttps://2nomadi.it/wp-content/uploads/2020/08/fuerte-white-bg-png-300x120.pngAdmin2020-04-18 00:46:332020-04-18 01:15:20Tutto quello che c’è da sapere sui lumen e sulla conversione in watt