Cosa mettere e non mettere nello scaldavivande

Ultimo aggiornamento: 23.11.24

 

Nelle righe che seguono abbiamo scelto di consigliarvi quali alimenti possono essere inseriti nel vostro scaldasalviette preferito e quali invece è meglio evitare.

 

Tra il gran numero di scaldavivande venduti online ci si chiede spesso cosa si possa inserire tra i cibi consigliati e cosa invece sia meglio lasciare fuori. In linea di massima non c’è molto che non possa trovare posto all’interno di uno scaldavivande, le uniche eccezioni di cui prendere nota riguardano essenzialmente il lasciare il supporto vuoto e nello stesso tempo collegato alla presa di corrente, oppure riscaldare qualcosa che non abbia nulla a che vedere con il cibo in forma solida o liquida. Evitando dunque esperimenti bizzarri non dovreste incorrere in nessun problema legato all’uso di una scaldavivande.

 

Cibi consigliati

Per chi apprezza i piatti freddi e vuole sfruttare lo scaldavivande come semplice contenitore di trasporto, una prima opzione arriva dalla classica e sempiterna insalata di riso. Una volta messo a cuocere il riso e dopo averlo scolato, resta solo il piacere e lo sfizio del condimento. Si può scegliere un insieme di verdure grigliate o anche crude, oppure passare a un insieme che alterna da una parte formaggi a pezzi, e dall’altra unisce al tutto ciò che resta dentro il frigo. In questo modo si ottimizza il contenuto e si sfrutta quanto si ha già a disposizione per un piatto gustoso e ideale per la stagione estiva.

 

 

Una valida alternativa arriva poi anche dalla pasta fredda o dalla sostituzione dell’elemento principale con quinoa o l’ottimo couscous. Per fortuna poi la dieta mediterranea si arricchisce di volta in volta con piatti e tradizioni che attraversano in lungo e in largo lo stivale. Una deliziosa caprese nasce dall’incontro di soli tre ingredienti che però messi insieme assicurano un successo e una delizia di sapori.

Mozzarella e pomodoro tagliato a fette, con qualche foglia di basilico, trovano nella semplicità la formula vincente con cui mettere tanti d’accordo a tavola. Gli amanti poi della carne possono rifarsi mischiando fettine di pollo con le verdure, dando vita a un’insalata sifiziosissima che chiude il primo giro sulle preparazione fredde che si possono portare nello scaldavivande.

 

Preparazioni calde

Durante la stagione invernale o per chi ama alternare il tipo di piatto che si porta dietro, l’opzione e la possibilità di buttarsi su piatti come paste o zuppe, allargano notevolmente l’elenco delle soluzioni disponibili con cui prendersi cura di sé al momento della pausa pranzo. Il consiglio di massima è quello di non riempire mai fino all’orlo lo scaldasalviette, evitando così di far fuoriuscire il liquido di una zuppa di farro che non vuole proprio decidersi a rimanere al suo posto. La preparazione di legumi e zuppe, trova in uno scaldavivande la base ideale e il contenitore adatto sia per la conservazione sia per una giusta scaldata. 

I tempi e i modi dovrebbero essere il più possibile brevi, vista la tipologia di piatto che si desidera provare. Ottima anche la soluzione offerta da una frittata, sia nella sua formula classica con sole uova sia nella scelta di un mix interessante con verdure come zucchine e cipolle. Diverse persone poi amano consumare questo piatto se non freddo, a temperatura ambiente. Comode da preparare e da inserire all’interno dello scaldavivande (controllare qui la lista delle migliori offerte), troviamo poi le polpette, da fare in bianco o al sugo. Una volta scaldate recuperano tutto il loro sapore e costituiscono un pranzo leggero che non appesantisce troppo chi ha scelto di consumarlo nella pausa. 

 

Alimenti sconsigliati

Fritture e salumi non rientrano invece nei prodotti che si sposano al meglio con la funzione riscaldante di un oggetto simile. Un piatto da prepare fritto dà il meglio di sé se consumato espresso, appena uscito dall’olio bollente. In questo modo se ne conserva al meglio la fragranza e la struttura stessa della pastella che l’avvolge. Discorso simile anche per certi salumi e insaccati.

 

 

Ottimi da consumare a temperatura ambiente, non vanno riscaldati se non si vuole gustare un prodotto cotto che ne snatura il gusto. Nessun problema per una zuppa di pesce, mentre un piatto preparato nel corso della mattina come una bistecca, un filetto o un pesce al forno, perde in morbidezza e fragranza, risultando il più delle volte stopposo e decisamente poco commestibile. 

Si vede bene come sono poche le pietanze che non possono trovare posto dentro uno scaldavivande, specie se viene utilizzato nella sua dimensione di contenitore entro cui trasportare degli alimenti. Limitando a questo aspetto la fruizione si viene meno però allo scopo principale per cui è stato creato: portare a temperatura un alimento così da restituirne al massimo il gusto e le qualità. 

È una questione che chiama in ballo il buon senso e, se è vero che de gustibus non disputandum est, è altrettanto valido l’assunto per cui ogni cibo ha un suo preciso modo di essere preparato e non tutte le sperimentazioni producono esiti soddisfacenti per il palato medio.

 

 

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