Fare trekking vuol dire rispettare l’ambiente e scoprire il territorio in tutte le sue sfaccettature. Ecco i migliori itinerari da fare in Sardegna.
Quanti tra di voi non hanno mai praticato trekking? Be’, se siete giunti qui probabilmente in pochi. Ma per dovere di chiarezza, è bene specificare che in italiano si traduce in “escursionismo”, perciò si tratta di attività motoria e sportiva basata semplicemente sul cammino in un determinato territorio, attraversando percorso e sentieri, passando oltre muri e ippovie, e molto altro.
Insomma, chi ama cercare sempre nuovi itinerari di trekking, può davvero sbizzarrirsi ammirando il paesaggio e, se fortunati, anche fare birdwatching, osservando fauna unica, oppure visitando monumenti naturali e le specie di flora autoctone.
La Sardegna, poi, è sicuramente una di quelle regioni uniche al mondo, come tutte quelle italiane, ma anche una di quelle che è tutta da scoprire nel suo aspetto selvaggio e segreto.
I percorsi di trekking qui si sprecano, tra canyon e grotte, ma anche cascate e falesie a picco sul mare, nonché zone impervie e desertiche che sono riservate solo ai più esperti.
In linea generale, chi sceglie di fare questo tipo di escursionismo può optare per una semplice passeggiata oppure per godersi appieno il paesaggio che lo circonda lungo il cammino.
In ogni caso, bisogna sempre seguire e fare attenzione ad alcune regole, tra cui certamente quella di rispettare l’ambiente naturale e non danneggiare la segnaletica orizzontale e verticale.
Da ricordarsi anche di non dimenticare alcun rifiuto, nemmeno quello organico o biodegradabile, e di non raccogliere specie botaniche protette.
Lungo la marcia potrà capitare anche di incontrare animali selvatici: ecco, è sempre bene non infastidire, perché potrebbero scappare o peggio aggredire.
Ma ora, dopo queste dovute premesse, indossate i pantaloni da trekking e partiamo alla volta dei 5 itinerari più suggestivi della Sardegna.
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Cascate di Piscina Irgas
Le cascate in Sardegna sono diverse, ma c’è una che si trova nel comune di Villacidro, situato nel Sud Sardegna, che confina con Domusnovas e che è davvero spettacolare.
Tra le particolarità delle Cascate di Piscina Irgas c’è sicuramente il fatto di essere circondate da vette che superano i 600 metri di altezza, perciò rappresenta una delle più famose dell’isola.
Si possono raggiungere molto facilmente a piedi: con circa 2 ore di trekking, attraversando il sentiero CAI 113, vi troverete solo qualche dislivello tipico dei sentieri di montagna, ma nulla di troppo impegnativo.
La fitta vegetazione e la fauna selvaggia che popola i luoghi confinanti, rendono l’atmosfera ancora più suggestiva.
A questi si aggiunge anche la possibilità di vedere Punta Màgusu con i suoi 1.000 metri di altitudine.
Miniere del Blu
Come per la maggior parte dei territori italiani, anche i trekking in Sardegna si sprecano.
Miniere del Blu sono un percorso costiero selvaggio che attraversa la natura incontaminata della famosa Costa Verde e passa anche dalla spiaggia di Scivu, proseguendo verso Sud, fino a Nebida e Masua, due comuni vicino all’entroterra.
L’itinerario è relativamente giovane (2012) ma a oggi rappresenta una delle opzioni più amate e apprezzate sia dai residenti che amano fare le passeggiate ed escursioni, sia dai turisti italiani e stranieri.
Camminando potrete incontrare monumenti industriali come Porto Flavia, formazioni geologiche interessanti e antichi luoghi naturalistici come le dune di Piscinas, Capo Pecora e Cala Domestica. Come potete immaginare, visitare la Sardegna a piedi è un lusso alla portata di tutti.
Villaggio Nuragico
Si tratta di un percorso completamente immerso nella natura dell’isola sarda, tra boschi di corbezzoli e ginepri, ma anche di querce di tutte le meraviglie che offre questo territorio.
Ci troviamo a Tiscali, al confine tra il Supramonte di Oliena e quello di Dorgali, e passeggiando potrete viaggiare nel tempo.
Sì, perché il villaggio è stato costruito nell’Età Nuragica e frequentato nel tempo anche dagli antichi romani, rimasto per tanto tempo nascosto grazie alle pareti della dolina.
Al centro della roccia, passando attraverso un’ampia apertura, si può scorgere facilmente lo straordinario panorama offerto dalla valle di Lanaittu. Qui, l’escursione in Sardegna si fa concreta e forte, ed è altamente consigliata agli amanti dell’archeologia.
Selvaggio Blu
Siamo giunti praticamente a uno dei trekking più famosi della Sardegna, ma anche a uno dei più impegnativi e suggestivi di tutto il continente europeo, tanto da essere inserito nella lista dei 100 percorsi più spettacolari al mondo redatta dal New York Times.
Ci troviamo nel cuore pieno dell’Ogliastra, praticamente lungo le scogliere di Orosei, e tra falesie calcaree, grotte, fiumi e baie di acqua cristallina, i boschi di lecci e ginepri si stagliano prorompenti.
Il Selvaggio Blu è un percorso pensato relativamente qualche anno fa, appena nel 1987, da parte di un fotografo e alpinista e di un architetto: Mario Verin e Peppino Cicalò.
Senza segnaletica e completamente lontani dalla città (e dalla civiltà), potrete immergervi nella natura avvolgente e curiosa della Sardegna.
Organizzare una sessione di trekking vicino Cagliari non è mai stato così stupendo.
Monte Arcuentu e Gennargentu: escursioni
785 metri sopra il livello del mare: ecco quanto si staglia il famoso monte Arcuentu, che si trova nel Sud Sardegna, nel territorio di Arbus.
Seguendo un percorso non troppo impegnativo, si può arrivare fino alla sommità, e godere del panorama arricchito dai resti di un castello medievale.
Il nome di questa montagna, da cui si può vedere anche il percorso verso il Gennargentu, il massiccio di Sette Fratelli, il golfo di Oristano e la pianura del Campidano, è composto principalmente da due parole sarde, che significano “roccia a forma di arco”. La vegetazione qui è quella tipica mediterranea, contrapposta ai tufi e ai basalti di origine vulcanica.
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